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Data: 16/09/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Regione, Pd e «l’emendamento porcata» per bloccare le opposizioni in Consiglio. Fi e M5S protestano

ABRUZZO. Un emendamento «porcata» che alla minoranza in Consiglio regionale proprio non va giù.

ll Partito Democratico ha presentato una proposta che -se approvata- può decidere se l'opposizione ha diritto di fare emendamenti. Centrodestra e M5S furiosi sostengono che si stia cercando di cambiare le regole del gioco perché qualcuno vorrebbe ‘vincere facile’.

L’idea del Pd è quella di istituire i cosiddetti emendamenti di urgenza quando «la giunta ravvisa motivi di urgenza e necessità di una approvazione celere di un progetto di legge». Questo vuol dire, come si legge nel documento, che l’approvazione dell’emendamento d’urgenza «determina la decadenza di ogni altro emendamento e subemendamento».

‘Ovviamente’ gli emendamenti d’urgenza possono essere presentati solo dal presidente della Giunta o un assessore competente alla materia trattata. L’opposizione resta a guardare e nel caso dovrà rinunciare alle loro proposte di modifica.

«La maggioranza di centrosinistra continua con una strategia anti democratica», denuncia Forza Italia, «che mira a neutralizzare la minoranza. Sono 45 anni che è stata istituita la Regione e mai nessun Presidente, nessun Consigliere, nessun gruppo, era arrivato a tanto e con qualunque tipo di opposizione, mai nessuno era arrivato ad una bassezza tale. Ci meraviglia che uomini e donne, espressione di partiti e forze politiche che hanno sempre sbandierato come loro principi cardine la democrazia, la libertà, il confronto leale e la partecipazione possano permettere che si mortifichi in questo modo l’Assise regionale».

Forza Italia ricorda che l’idea di un sub emendamento da portare in Aula che faccia decadere tutti gli emendamenti presentati era stata annunciata in uno dei primi Consigli dal presidente D’Alfonso: «lo ha fatto fare proprio al Consigliere anziano D’Alessandro, il quale dovrebbe essere il testimone di ciò che è accaduto nelle ultime 3 legislature, nel corso delle quali è stato sia in maggioranza sia in minoranza dove peraltro si è particolarmente distinto nell’alzare i toni del confronto finanche arrivare al lancio di fogli e azioni anche coreografiche».

Il centrodestra parla senza mezzi termini di “bavaglio” per la minoranza in Consiglio regionale, alla quale non sarebbe più consentito di svolgere il proprio lavoro e di fatto vanificherebbe ogni tentativo di apportare contributi ai provvedimenti presentati.
«Non accettiamo e non faremo passare questa “sveltina”», concludono i Consiglieri di Forza Italia che hanno iniziato fin dal mattino, in Commissione, e proseguirà in Consiglio regionale un ostruzionismo che non cesserà fino a quando non sarà ritirato il «vergognoso» sub emendamento. Qualora si dovesse arrivare alla approvazione di questa iattura, Forza Italia annuncia «una battaglia campale su tutti i fronti».

«Il ‎Pd mette nero su bianco tutta la propria sete di potere», commenta invece la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, «la propria incapacità di dialogo e tutta l'arroganza e il disprezzo per le istituzioni elette democraticamente. Con questo emendamento di Camillo D'Alessandro si vogliono mettere a tacere le prerogative delle opposizioni, si vogliono silenziare le migliaia di cittadini che con il proprio voto eleggono nelle istituzioni i propri rappresentanti. E' questa la sveltina nella notte? E' per questo motivo che, per l'ennesima volta, questa vergognosa maggioranza impedisce lo svolgimento del Consiglio Regionale?»

D’ALESSANDRO: «SE C’E’ URGENZA SI DARA’ PRIORITA’ ALLE DECISIONI NON ALLE CHIACCHIERE»

«Quanti paroloni per nulla. Nessuna ghigliottina, nessun bavaglio». Lo sottolinea il Consigliere regionale del PD Camillo D'Alessandro, replicando alla conferenza stampa delle opposizioni sulla proposta di modifica del Regolamento per i lavori dell'Assemblea.

«Le opposizioni – puntualizza – avranno il diritto di presentare emendamenti e subemendamenti, ma in caso di urgenza gli abruzzesi hanno il diritto ad un Consiglio che decide, che non rinvia, che non si perde nell'inutile ginnastica volta solo, alla fine, a bloccare l'Abruzzo. La norma presentata, mutuata da altri Consigli regionali, sposta il confronto politico dalla chiacchiera alla proposta. Il vecchiume della politica vorrebbe ancora rendere il Consiglio regionale la palude dove non si decide mai, dove la 'bravura' si misura non sulla capacità di fare proposte, ma sulla quantità di emendamenti ostruzionistici che si presentano. Questa è una norma che varrà per sempre. Oggi per noi, domani a chi avrà la maggioranza dei consensi. Finisce la piaga del peggiore ostruzionismo. Se proprio vogliamo fare la storia, mai forze politiche che si scontravano duramente, come PCI, MSI e DC hanno mai pensato di usare e abusare dell'ostruzionismo. In 15 mesi l'opposizione non ha saputo fare altro. Ogni volta una minaccia, ogni volta una guerriglia. Confondono il ruolo del sottoscritto all'opposizione con qualche altro oppositore. Negli anni, innumerevoli volte, con il PD all'apposizione, ho garantito approvazioni e numero legale».

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