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Data: 18/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Non carico carrozzine» Tassista rifiuta la corsa e Pancalli resta a terra. Torino, bufera dopo il no al capo del Comitato paralimpico «Il clamore aiuti a riflettere, basta ingiustizie». La città si scusa.

TORINO Costernazione e scuse da Torino a Luca Pancalli, numero uno nazionale del Comitato paralimpico ed ex assessore allo Sport del Comune di Roma, dopo che martedì un tassista gli ha negato la corsa davanti a Palazzo di Città. «Non faccio servizio per carrozzine», gli avrebbe detto il tassista. Il primo a scusarsi è stato il Comune. «Torino è una città che ha sempre espresso e concretamente praticato sostegno e misure a favore della disabilità», ha sottolineato il sindaco Piero Fassino esprimendo la sua «solidarietà» a Pancalli. Aggiungendo: «Questo brutto episodio di insensibilità ci sollecita a intensificare ancor di più il nostro impegno».
«DISCRIMINAZIONE ESECRABILE»

Una vicenda che ha messo in imbarazzo la città. «Si è trattato di una discriminazione esecrabile, ma di un caso isolato», precisa l'assessore al Commercio, Domenico Mangone, che ha definito il comportamento del tassista «inspiegabile». L'articolo 18 del regolamento dell'area metropolitana di Torino infatti è chiaro in questo senso: «Il servizio taxi è accessibile a tutti i soggetti portatori di handicap, la causa dell'handicap non può costituire motivo di rifiuto alla prestazione». Mangone ha spiegato di aver avviato «una istruttoria disciplinare». Ribadendo: «A Luca Pancalli desidero esprimere pubblicamente le scuse della città».
«NON ME LO ASPETTAVO»

Il Codacons ha chiesto il ritiro immediato della licenza per il tassista. Secondo il presidente Carlo Rienzi «non bastano le scuse, il tassista deve essere punito con il ritiro immediato e definitivo della licenza, considerata la gravità del suo atto». Sconvolto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «È talmente una cosa che ci lascia allibiti che si fa quasi fatica a credere che sia vera».
Pancalli martedì si trovava a Palazzo civico proprio per una riunione della giunta del Coni. Uscendo su piazza Palazzo di Città si è diretto al taxi che gli sembrava più capiente, ma si è sentito rispondere, pare in modo non proprio garbato, che non era possibile trasportarlo. La sua assistente e la presidente del comitato paralimpico piemontese che era con lui hanno chiesto conto del rifiuto e ne è nata una discussione, smorzata poi quando il tassista si è chiuso in auto. Non facendosi scoraggiare Pancalli si è rivolto a un taxi vicino che lo ha accompagnato senza problemi. «Non mi aspettavo che in una città come Torino potesse accadermi questo» ha ammesso ieri, spiegando di non voler fare polemiche. «Di solito quando mi accadono cose del genere tendo a non dirlo o a non farci caso, ma questa volta qualcun altro ne ha dato notizia e spero che il clamore che ne è nato possa aiutare il Paese a crescere in questo senso».
«Un cliente è un cliente. In ogni caso in cui ci sono dubbi io chiedo scusa. Se il cliente ha subito un danno credo siano doverose», ha detto Federico Rolando, segretario di Uritaxi Piemonte a nome dei tassisti che hanno già promesso una corsa gratis a Pancalli quando tornerà in città. No comment invece dalla società per cui lavorerebbe il protagonista della querelle.
«NESSUNA CRIMINALIZZAZIONE»

Pancalli smorza i toni e si augura che la vicenda possa migliorare la situazione per i disabili: «Non voglio assolutamente criminalizzare la categoria, ma vorrei che su questo tema si aprisse una riflessione». E invece della corsa gratis «di cui non ho bisogno preferirei che si organizzasse una giornata per sensibilizzare e formare la categoria su questo tema affinché altri disabili non debbano subire questo tipo di ingiustizie». Una iniziativa per «mantenere alta l'attenzione sul problema delle barriere architettoniche e delle altre difficoltà incontrate dai portatori di handicap». «Ben venga la possibilità di studiare iniziative insieme, parliamone" gli ha risposto Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e dell'Uritaxi.

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