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Data: 18/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sindacati, alla Camusso 3.850 euro netti al mese

ROMA La definiscono “operazione trasparenza”, in realtà dovrebbe essere chiamata “operazione recupero credibilità”, indispensabile per fronteggiare il calo degli iscritti. I sindacati (non tutti per la verità) alzano il velo sugli stipendi dei loro dirigenti. Ieri, durante i lavori della prima giornata a Roma della Conferenza di organizzazione della Cgil, è stato reso noto lo stipendio netto di Susanna Camusso: 3.850 euro al mese. Una retribuzione decisamente più vicina a quella di un manager di media fascia che a quella di un operaio. Ma in fin dei conti gestire un sindacato come la Cgil è un lavoro impegnativo e faticoso. I segretari nazionali se la devono cavare invece con un migliaio di euro in meno al mese: il loro stipendio netto è infatti di 2.800 euro.
In realtà sul sito della Cgil nazionale, già da tempo sono pubblicate le fasce retributive lorde riferite ai vari livelli di inquadramento, dal segretario generale appunto (il lordo è 7.317 al mese, circa centomila euro l’anno) a quelli confederali (4.485 al mese, circa 63.000 l’anno)), dai leader di categoria ai vertici regionali. «Retribuzioni» viene precisato - «lorde onnicomprensive», anche di eventuali emolumenti o indennità per partecipazioni a altri organi amministrativi di enti terzi. Gli stipendi, inoltre, sono bloccati dal 2008. Una decisione presa «per rispetto alle migliaia di lavoratrici e lavoratori colpiti duramente dalla crisi» ha spiegato il segretario confederale Nino Baseotto.
Una decina di giorni fa a rimpolpare la polemica sugli stipendi da nababbi dei sindacalisti fu il leader della Fiom, Maurizio Landini: «Non è accettabile che ci sia qualcuno che prende trecentomila euro l’anno». Landini (la cui retribuzione netta mensile, 2.250 euro, è anche sul sito Fiom) ovviamente ce l’aveva con le altre sigle. Cisl in primo luogo, entrata nell’occhio del ciclone per il megastipendio dell’ex segretario Raffaele Bonanni, e per il “dossier Scandola” (attraverso il quale si è scoperto che Bonanni era in buona compagnia). Anche in Cisl, comunque, l’operazione trasparenza è in moto. Alcune categorie già pubblicano i redditi dei dirigenti (il leader Fim-Cisl, Marco Bentivogli, ad esempio, ha un lordo di 59.109 euro). E ora da via Po promettono: metteremo i Cud di tutti i dirigenti on line e vieteremo il cumulo tra stipendi, pensione e incarichi nei cda. Non si allinea, per ora, la Uil, sul cui sito però è pubblicato il bilancio certificato.

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