Mannaggia. Se non fosse arrivato alla fine e pure un po’ trafelato, quando tutti erano già belli che accomodati, il presidente al centro, i giornalisti in platea, i microfoni accesi, a Mauro Di Dalmazio gli sarebbe spettato il posto alla destra del padre. Quello riservato a tutti i nuovi acquisti con targa centrodestra. Insomma, il posto che si riserva a tavola agli ospiti di riguardo.
E’ stato Camillo D’Alessandro a guastare la festa all’ex assessore della giunta Chiodi, l’avvocato teramano chiamato da esterno a gestire il turismo all’epoca in cui Teramo era diventato un brand. E che ieri mattina, alla fine, ha dovuto fare largo all’ex sottosegretario.
E’ proprio così: continua l’imbarcata di uomini (e donne) di destra da parte del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. Dopo Rosso antico (la dirigente Carla Mannetti), il salvataggio di Rocco Micucci alla Fira, la tolleranza di Mario Amicone all’Arta e si potrebbe continuare per mesi, ecco Di Dalmazio.
E che ci vogliamo fare: è l’attrazione per il diverso, ma manco tanto. Ieri l’amico per la pelle di Gianni Chiodi ha partecipato, accanto a D’Alessandro e al governatore, alla conferenza stampa sull’Open day. Per carità, lui dirà che a destra sta e a destra rimane, che il bene dell’Abruzzo prima di tutto, eccetera eccetera. E infatti la spiegazione ufficiale è che la legge sul turismo è una legge bipartisan e che il primo firmatario è stato proprio lui. Quindi, nella gara a salire sul carro, lui alla fine ha conquistato il posto al tavolo dei conferenzieri, un posto che gli spettava di diritto.
Di Dalmazio con Chiodi
Di Dalmazio con Chiodi
La legge è una bella legge: un giorno all’anno per dieci annni sarà dedicato all’Open day, la prima giornata della gratuità (e Maperò ne ha parlato qualche giorno fa). Un progetto che potrebbe portare all’aumento di due punti percentuali del Pil regionale. Stanziamento 9 milioni più trasporti gratis per i turisti.
Raggianti, tutti. Soprattutto loro, Dalmy & Dalfy. Insieme progettano nuove avventure e collaborazioni per il bene dell’Abruzzo, si spera. Una di queste dovrebbe essere la candidatura a sindaco dell’ex assessore a Teramo, la sua città. Niente di male. Se non fosse che lo farebbe in quota centrosinistra. (ma queste sono chiacchiere, eh)
ps. Chiacchiere, sì: come quella che vuole Camillo D’Alessandro vicesindaco a Ortona. Come premio di consolazione per il sottosegretariato perduto. Ortona è la sua quasi-città: a pochi chilometri da Arielli. Poltrone & poltroncine.