ROMA Un fulmine a ciel sereno. Ieri a sorpresa si è dimesso l’amministratore delegato di Alitalia, Silvano Cassano da soli otto mesi alla guida della compagnia. Il cda immediatamente riunito d’emergenza ha affidato al presidente Luca Cordero di Montezemolo i poteri fino alla nomina del nuovo capo azienda, che dovrebbe avvenire a breve. Ovviamente non hanno convinto le ufficiali “motivazioni personali” e l’attenzione si è quindi spostata sulle difficoltà economiche della nuova Sai, targata Etihad. La compagnia continua, infatti, a macinare perdite, nonostante il nuovo ambizioso piano industriale varato con l’ingresso della compagnia di Abu Dhabi. Piano che prevede il break even nel 2017 ma, alla luce dell’attuale andamento dei conti, è un obiettivo che sembra ora più lontano. Il primo semestre si è chiuso con una perdita netta di 130 milioni di euro, leggermente meglio del budget secondo il comunicato diffuso dalla stessa Alitalia che sottolinea che tale risultato «è stato raggiunto nonostante i danni subiti da Alitalia a causa dell’incendio divampato il 7 maggio scorso all’Aeroporto di Fiumicino - quantificati in 80 milioni di euro e maturati a cavallo tra il secondo e il terzo trimestre - e l’impatto della sospensione della importante tratta Roma-Caracas a causa del congelamento valutario in vigore in Venezuela». Cassano avrebbe pagato la sua estraneità al settore aereo dove si è affacciato, per la prima volta un anno fa, quando è stato nominato ad di Alitalia (il 5 settembre del 2014). Ma al terremoto che ha provocato le sue dimissioni potrebbero seguire altre scosse. Secondo voci che circolano in queste ore, non è escluso che possano esserci anche altre ripercussioni nella prima linea del management, come nel settore commerciale. Tra l’altro, nei giorni scorsi, era in programma una convention dei dipendenti che poi è stata annullata. Nel frattempo le competenze per la gestione ordinaria del business saranno ripartite ad interim tra il chief operations officer di Alitalia, Giancarlo Schisano, e il chief financial officer, Duncan Naysmith, che riporteranno al presidente fino alla designazione del nuovo amministratore delegato. «Passeremo ora alla prossima fase della nostra strategia di trasformazione del business con una nuova guida», ha annunciato Montezemolo che ha anche scritto una lettera ai dipendenti della compagnia nella quale comunica le dimissioni di Cassano. Le reazioni dei sindacati non si sono fatte attendere. «La notizia ci giunge totalmente inattesa», commenta il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo. «È urgente conoscere, ad un anno dall’ingresso di Etihad, - dice - se le cause di queste dimissioni sono dovute ad un riassetto ai vertici oppure possono essere legate a i risultati del piano ed ad i problemi emersi su Fiumicino». Stessa richiesta di chiarimento viene anche dall’Usb, che rinnova anche l’allarme sulla situazione di Ams. Per la Uiltrasporti, le dimissioni di Cassano sono «un atto assolutamente responsabile e opportuno».