Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.933



Data: 22/09/2015
Testata giornalistica: Mapero'
Saga, Allegrino ma non troppo. Mattoscio pigliatutto·

È andata come Mapero’ aveva preannunciato. Il cda Saga scende da cinque a tre, per ora. Gli sbarcati sono quelli non graditi: Emidio Isidoro, Barbara Becchi e Valentino Sciotti (anche se solo gli ultimi due si sono fatti da parte autonomamente). Nicola Mattoscio e’ stato confermato presidente, vice Antonello Ricci, consigliere Antonella Allegrino, la new entry che stava a cuore a D’Alfonso perché ha fatto la kamikaze per il centrosinistra in varie occasioni elettorali.

Le nomine sono state fatte aumma aumma, senza neppure una foto o un comunicato. Al contrario dell’insediamento di Abruzzo sviluppo, che si è meritato il fotografo e i sorrisi dei nuovi componenti (Manuel De Monte, Graziano Di Costanzo e Valentina Maio, presidentessa del Lanciano) al braccio del presidente della Regione Luciano D’Alfonso. In effetti alla Saga c’è poco da sorridere: con i bilanci in rosso e l’esposto di Isidoro che pende sulla testa di presidente e consiglieri, c’è poco da stare allegri.

Delusissimo dalla terna Saga l’imprenditore Emilio Schirato che pochi giorni fa era stato incoronato da D’Alfonso davanti ai giornalisti:

“Fategli i complimenti, sarà il nuovo consigliere Saga”, disse il governatore in conferenza stampa. Peccato che quel posto fosse stato già promesso alla Allegrino.

Ma niente paura, stai a vedere che il cda si riallarga. Non c’è posto per tutti.

Mattoscio pigliatutto·

Mattoscio. Sempre comunque e in ogni luogo. Il professorissimo e presidentissimo della Fondazione Pescarabruzzo, il primo a stringere la mano a Edi Rama all’aeroporto, il primo della fila dietro a ministre e ministri, e davanti alla presidente della Camera Laura Boldrini (come presidente della Brigata Maiella), quello a capotavola alla cena con Romano Prodi, il primo a fare gli onori di casa anche quando la casa non è sua, oggi sarà rieletto alla presidenza della Saga, la società di gestione aeroportuale di Pescara. Ma non basta: il professorissimo ha rischiato di fare l’en plein e se per ora non ci è riuscito, non disperiamo, ci riproverà.

La Regione, per esempio, voleva cedergli chiavi in mano l’ex Fea di Pescara. Nicola Mattoscio qualche giorno fa partecipa a un riunione sulla riqualificazione dell’area di 4.271 metri quadri vista mare, passata dal Demanio alla Regione nel 2010. Valore inestimabile, degrado tanto.

In quell’occasione, e ce lo racconta un comunicato della Regione, Mattoscio
A luglio scorso, come d’altronde sette anni fa, Mattoscio tenta anche la scalata al Conservatorio Luisa d’Annunzio di Pescara e dove lo trovi il tempo chi lo capisce. Finisce nella terna con Enzo Fimiani e Cesare Giancola. Nel 2008 fu battuto dal giornalista Rai Franco Farias, quest’anno da Fimiani: il ministero ha bocciato la sua candidatura. Una nota stonata. Si consola però con la presidenza dell’Isia, che manco e’ male e che forse lui avrebbe dovuto lasciare se la nomina al Luisa D’Annunzio fosse andata in porto.

E anche per l’Ex Fea ora dovrà aspettare un po’, e non è detto che la Fondazione Pescarabruzzo, una delle poche per la verità con un bilancio efficiente, ce la farà. I dirigenti infatti hanno bloccato la delibera, ritenendo illegittimo consegnare un’area di quel valore alla Fondazione di Mattoscio.

Così adesso il servizio Gestione e patrimonio immobiliare della Regione dovrà individuare il “percorso procedurale e gli strumenti giuridici” previsti dalla legge per la valorizzazione dell’area. Insomma, una specie di concorso di idee al quale se vorrà Mattoscio potrà partecipare ad armi pari con altri concorrenti.

Ps: C’è tanta teoria, tanto provincialismo e tanta improvvisazione nell’idea di polo museale immaginata dalla Regione. Perchè per avere un museo bisognerebbe prima pensare a cosa metterci dentro, sennò diventa una scatola vuota, o una scatola dei sogni. E a Pescara bastano quelle che ci sono.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it