Cambia il colore delle Frecce, da Bianca a Rossa, ma i ritardi sono sempre pesanti, tali da far infuriare i malcapitati passeggeri: nel secondo giorno di percorrenza sulla linea Adriatica, la sospirata Freccia Rossa (salutata domenica dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso) è incappata in un ritardo imbarazzante, arrivando a Pescara con un paio d’ore di ritardo e lasciando di stucco i passeggeri che l’aspettavano poco prima di mezzogiorno. Trenitalia ha fatto sapere che l’infortunio è stato dovuto a un guasto, ma gli utenti non ne possono più di questa infinita serie di inconvenienti: per le Frecce Bianche, che pure hanno tariffe assai costose, i ritardi di 40-50 minuti sono all’ordine del giorno, con il personale di bordo spesso in difficoltà a fronteggiare le ire dei passeggeri.
Il Frecciarossa si rompe subito e arriva con due ore di ritardo. ESORDIO FLOP su una linea tormentata
PESCARA Domenica la festa, il brindisi, la folla delle grandi occasioni e le foto ricordo, per salutare l'arrivo in città del primo Frecciarossa che collega Milano a Bari passando anche per Pescara. Ieri, a distanza di appena ventiquattr’ore, la doccia fredda: con grande disappunto dei viaggiatori il Frecciarossa diretto a sud e atteso in città alle 11.51 ha accumulato circa 140 minuti di ritardo per cui molti hanno dovuto ripiegare su soluzioni alternative, dopo aver aspettato invano sul binario 2. Alcuni hanno annullato il viaggio e altri hanno optato per il Frecciabianca per Lecce delle 12.43, che però non ha rispettato gli orari previsti ed è arrivato in stazione, a Pescara, con un ritardo di venti minuti. Un esordio flop per il servizio che assicura collegamenti più rapidi, inaugurato domenica in pompa magna e pubblicizzato proprio in queste ore da Trenitalia. Il Frecciarossa, recita la campagna promozionale on line, arriva «anche a Pescara, Foggia e Bari, grazie a due nuovi collegamenti giornalieri per e da Milano Centrale, Reggio Emilia e Bologna Centrale», assicurando «più opportunità di viaggio per la Riviera Adriatica», sottolinea sempre Trenitalia. Ma ieri la percezione di questa bella novità è stata assolutamente diversa per quei pescaresi che hanno raggiunto la stazione con la certezza di veder arrivare il convoglio alle 11.51 e di approdare a Bari alle 14.20. Il disagio creato è stato enorme, ed è mancata completamente la comunicazione con l'utenza: l'unica informazione fornita ha riguardato i minuti di ritardo, resi noti attraverso il tabellone elettronico che si trova nell’atrio e che segnalava uno slittamento di tempi, rispetto all'orario previsto, di ben 110 minuti. Nemmeno una parola, invece, sulle cause del ritardo, e anche «in biglietteria nessuno è stato in grado di spiegare cosa stesse accadendo», riferisce uno dei viaggiatori. «È uno scandalo», ha commentato, «che sia accaduto proprio oggi, nel primo giorno di servizio effettivo». Che ci fosse qualche problema, spiegano da Trenitalia, è emerso chiaramente subito dopo la partenza del Frecciarossa da Milano (ore 7.50). Ci sono stati diversi guasti, a ripetizione, e si è capito che il viaggio non potesse proseguire per cui il treno si è fermato a Modena ed è stato effettuato un trasbordo dei circa 400 viaggiatori su un secondo Frecciarossa, per poi ripartire alle 10.40. Il viaggio è ripreso ma con un ritardo spaventoso, di oltre due ore, e a poco è servita l'assistenza agli utenti. Una situazione non facile da gestire, hanno ammesso proprio da Trenitalia, che annuncia ai viaggiatori rimasti a piedi di poter chiedere un indennizzo del 50 per cento, in denaro o con un bonus. Una magra consolazione per chi aveva la necessità di arrivare a destinazione in orario e per chi è stato costretto ad aspettare a lungo in stazione, almeno fino all’arrivo del Frecciabianca.