PESCARA. Alla fine è arrivato il “nuovo” consiglio di amministrazione Saga nominato dall’assemblea (cioè dalla Regione Abruzzo ormai socio unico).
Come ampiamente anticipato, poco è cambiato ed il presidente uscente Nicola Mattoscio è anche quello entrante così come Antonello Ricci, vicepresidente. Novità è l’ex consigliera provinciale dell’Idv, Antonella Allegrino.
Il nuovo cda è arrivato dopo le dimissioni imposte dal governatore Luciano D’Alfonso: in realtà le esigenze erano di tipo normativo e già da tempo il Consiglio non le rispettava sia nel numero (cinque) che nelle quote rosa (zero donne). Tra le varie censure del ministero dell’economia c’era anche questo tipo di adeguamento.
Non riconfermati Valentino Sciotti, amministratore delegato dell’azienda vinicola Farnese; Barbara Becchi, preposta alla struttura “Attuazione del Programma di Governo e Controllo Strategico” per la Regione Abruzzo; e l’ex pilota comandante Emidio Isidoro.
Dunque Nicola Mattoscio, 64 anni, originario di Gessopalena, presidente della Fondazione Pescarabruzzo,
ha accettato (nuovamente) il gravoso impegno di risanare la Saga, di sistemare una serie di gravami che appaiono come una montagna da scalare a piedi e a mani nudi e per giunta gratis, visto che a differenza dei passati cda anche questo -come il precedente- non costerà gettoni di presenza né sono previsti emolumenti per le cariche.
Responsabilità enormi da assumersi a fronte di “niente” anche per il riconfermato Ricci , manager del gruppo Maresca, anche lui un non tecnico del settore aeroportuale che evidentemente ha dimostrato di essere in perfetta sintonia con il presidente Mattoscio e soprattutto con l’altro più importante, che incarna pro tempore il socio di maggioranza (99,9% la Regione).
Proprio D’Alfonso ha perso l’ennesima occasione politica di segnare il passo rispetto al passato ma dettando la linea della continuità, sia verso il precedente cda da lui stesso nominato, sia rispetto al passato che ha generato voragini di bilancio e commesso enormi errori che costeranno caro agli abruzzesi ma senza mai denunciarli.
Qual è la ragione di tacere la mala gestione del passato, peraltro riferibile ad altra parte politica, che oggi genera una serie di enormi problemi, se non quella di non turbare una sostanziale pax tra gli schieramenti che a turno hanno messo le mani sull’aeroporto?
D’Alfonso anche ieri avrebbe potuto prendere la palla al balzo e spiegare davvero come stanno le cose in Saga e che livello di rischio c’è per l’aeroporto; si è preferito, invece, il “buonismo” poco trasparente del “tutto a posto”, qualche sferzata formale all’avversario politico e qualche frase cronologicamente inopportuna che ammette solo l’esistenza di un debito enorme e la necessita di una nuova ricapitalizzazione.
E D’Alfonso parla di nuovi soldi pubblici dopo appena tre mesi dalla precedente elargizione… ma questo pare essere per tutti cosa normale.
«Non sarà una ricapitalizzazione ai livelli delle precedenti», ha assicurato D’Alfonso senza però dire come farà, visto che al momento il debito della Saga come minimo si aggira intorno ai 10mln di euro.
E’ probabile che la grande abilità diplomatica dell’attuale governatore si spinga -così come tra l’altro chiesto dal ministero dell’Economia- a cercare nuova linfa vitale presso i privati e non è detto che non ci riesca anche perchè altrimenti da sola la Saga non ce la farà.
Occasione persa anche per mettere alla guida un uomo forte conoscitore del settore che da solo avrebbe potuto dare l’illusione della garanzia di un risultato. Ma la conoscenza, la competenza specifica del settore, evidentemente non sono qualità necessaria per risanare un aeroporto e lo conferma anche il “nome nuovo” di Allegrino, in realtà ex politico di Pescara, ex Idv, imprenditrice anche con qualche problema giudiziario (evasione fiscale) ma salvata dalla prescrizione che magari potrà dare qualche utile contributo su come riuscire a far pagare il debito di oltre 4 mln di euro della Saga proprio con l’erario essendo ad oggi la spa di fatto “evasore fiscale”.
Nessun cambio e nessuna dichiarazione di intenti su investimenti e piano industriale, nessun accenno alle censure del Ministero o al rischio di infrazione europea per aiuti di Stato, nessun accenno ai milioni di euro elargiti senza gara d’appalto alla compagnia Ryanair.
Auguri al nuovo Cda per il lavoro da fare anche perché quelli che verranno saranno mesi molto difficili e loro saranno ai posti di comando pronti a ricevere i complimenti per un difficile risanamento che tutti si attendono.
Per ora però meglio far finta di nulla ed elargire tranquillità, sperare che tutto il resto rimanga «riservato» tanto è «tuttapposto».