ROMA Rischia una falsa partenza la trattativa sulla riforma del modello contrattuale. Con i sindacati che potrebbero disertare in blocco il tavolo tecnico convocato stamane in Confindustria. «Se non arriva una parola chiara da parte di Confindustria sui contratti aperti, la Uil non andrà all'incontro» ha ribadito ieri il leader del sindacato di via Lucullo Carmelo Barbagallo. E difficilmente le altre due sigle daranno il via a una trattativa azzoppata. Ma fino a tarda sera da viale dell’Astronomia il segnale richiesto non è arrivato. Anzi, parlando all’assemblea degli industriali di Cremona, Giorgio Squinzi ha nuovamente accusato i sindacati: «Sono un freno allo sviluppo». Anche se poi ha sollecitato la ricerca di «nuove linee e soluzioni per evitare lo scontro frontale».
Il pomo della discordia con Confindustria, prima ancora che si entri nei dettagli delle varie proposte di riforma del modello contrattuale (i sindacati per ora non hanno una posizione comune), è il destino dei rinnovi dei contratti di categoria in scadenza. Per Cgil Cisl e Uil (su questo punto sono d’accordo) le due partite - rinnovi e riforma - devono viaggiare su binari paralleli. Tradotto: i contratti in scadenza si rinnovano con le vecchie regole. Ma le cose si stanno già iniziando a complicare con i rappresentanti delle imprese che ai tavoli avviati prendono tempo. È quello che sta accadendo con Federalimentari. All’incontro della settimana scorsa i sindacati si sono sentiti dire che «qualsiasi elemento costruttivo e di intesa che dovesse emergere dal tavolo in atto tra Confindustria e sindacati per la definizione di nuove regole sulla contrattazione sarà parte integrante del confronto». Il che potrebbe significare buttare a mare - o rivedere profondamente - la piattaforma presentata e sulla quale si sta già discutendo. In ballo ci sono anche i contratti dei metalmeccanici, dei chimici, del turismo.
Anche la Cisl - che ieri ha organizzato una tavola rotonda con le altri parti sociali proprio per discutere delle nuove regole contrattuali e che vede con il fumo negli occhi un’eventuale intervento del legislatore in materia - sul punto è ferma: «Confindustria sblocchi i tavoli dei rinnovi le cui piattaforme sono già state presentate. Questi tavoli devono andare avanti, da subito» ha intimato Annamaria Furlan. A spingere per la partenza del tavolo tecnico, certamente non sarà la Cgil che non crede alle rassicurazioni del presidente Squinzi e - come ha ribadito ieri il segretario confederale Fabrizio Solari - teme che il vero obiettivo degli imprenditori sia quello del taglio dei salari e delle tutele dei lavoratori.