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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/09/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«Nuove strade? Meglio sistemare quel che c’è». Parla il capo dell’Anas, Armani

PESCARA «L’Italia è già abbastanza infrastrutturata, la nostra priorità adesso è intervenire sulle strade che già esistono». Usa un linguaggio da ingegnere, il nuovo presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani, ma il concetto è chiaro: basta consumare territorio con altri nastri di cemento, cerchiamo di mantenere in ordine quel che c’è, in alcuni casi potenziandolo. Ieri Armani ha fatto visita in Abruzzo, con tappe all’Aquila e Pescara seguite da una capatina al Centro. Ecco che cosa gli abbiamo chiesto. Molte strade abruzzesi sono in condizioni disastrose, perché gli enti locali non hanno mezzi per intervenire: come si può ovviare? «Stiamo lavorando con il ministero e le Regioni per rivedere competenze che erano state decentrate troppo velocemente. L’idea è di ricostruire una rete a livello nazionale e noi siamo disponibili: più asset si hanno concentrati in una certa zona, più si è attrezzati ed efficienti per intervenire anche nelle emergenze. Come la neve, che in Abruzzo è molto sentita. La nostra idea è anche di riportare all’interno funzioni date all’esterno». Che presenza avete in regione? «Oggi abbiamo 268 persone, per metà personale amministrativo, per metà su strada e vorremmo potenziare questa seconda funzione. E vorremmo tornare ad assumere, puntando a giovani tecnici capaci di risolvere problemi sul campo e a ingegneri in grado di progettare belle cose». Veniamo alle priorità che avete fissato con la Regione: davvero si farà l’adeguamento della Bussi-L’Aquila? «Ci stiamo lavorando, con l’approccio che citavo prima: in larga parte la strada è fatta molto bene, servono alcuni interventi puntuali nei punti più critici, come l’ingresso all’Aquila». C’è già un progetto? «Ce ne sono quattro, per la verità, dobbiamo individuare quello più logico e sostenibile. Vede, i tracciati non sono né di destra né di sinistra, ma di buon senso, vanno individuati per tempo, dando agli enti locali il supporto tecnico per fare la scelta giusta». Il completamento della Teramo-mare si farà? «E’ nel contratto di programma per il 2017 e questo significa che al momento i soldi ancora non ci sono. Ma stiamo lavorando con il governo anche su questo, pensando a un sistema che faccia sì che le strade le paghi chi le usa. In soldoni: l’idea è quella di destinare all’Anas una minima parte del prezzo della benzina, attuando un sistema pay-per-use. Credo che sia un sistema equo, senza introdurre nuove forme di padaggio che gli italiani non capirebbero, convinti come sono che le strade esistenti se le sono già pagate versando ogni anno le tasse». Si riparla di un completamento dell’Asse Attrezzato di Pescara, con un allungamento fino al Porto. «Glielo confermo, ci è stato dato tra le priorità dalla Regione e, del resto, rientra tra le scelte strategiche del governo quella di favorire l’intermodalità verso le strutture più importanti, porti o aeroporti che siano. Pescara è uno scalo marittimo tra i più importanti dell’Adriatico. E comunque le priorità non le stabiliamo noi, ci vengono indicate. Le potrei fare altri esempi». Prego. «Il completamento della Fondovalle-Sangro trova una sua motivazione anche nel fatto che il governo ha fatto un importante accordo di programma con la Fiat per investimenti nella fabbrica di Atessa: che senso ha potenziare una struttura industriale senza accompagnare tutto questo con collegamenti viari adeguati?». Fra le criticità di cui scriviamo spesso sul “Centro” ci sono le gallerie che collegano Pescara con Francavilla e Montesilvano: qui il problema non è solo di viabilità, ma anche di sicurezza... «Ci stiamo lavorando. Lei sa che quando si verificano problemi come quello della galleria di Francavilla, il nostro primo problema è di chiudere la struttura per ragioni di sicurezza, intervenire e nel frattempo perseguire eventuali mancanze commesse da chi ha fatto i lavori. A Francavilla c’è uno studio di progettazione che sta esaminando tutta la situazione e discuteremo con il gruppo Toto di quello che è successo. Ma in futuro lavoreremo in modo diverso». In che senso? «Nel senso che riporteremo al nostro interno la progettazione esecutiva, che finora è stata lasciato all’azienda che esegue i lavori. Questo ci consentirà di essere molto più puntuali e tempestivi nei controlli in fase di esecuzione, anche grazie a tecnologie come i georadar». Che effetto fa dialogare con un presidente di Regione come Luciano D’Alfonso, che è un dipendente dell’Anas prestato alla politica? «Non è il solo, anche il sindaco di Bari lo è. Beh, significa che abbiamo dei talenti inespressi, che hanno successo anche in altri campi. Diciamo che con D’Alfonso c’è il vantaggio di parlare la stessa lingua, dato che lui conosce l’Anas e il nostro modo di lavorare. Diciamo anche con un interlocutore così è più difficile buttare la palla in tribuna accampando qualche problema tecnico...».

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