PESCARA Sarebbe passato con il rosso l’autobus che, intorno alle 22 dell’11 giugno dell’anno scorso (leggi l'articolo), si è scontrato con la moto di Jonny Morelli, il tatuatore originario di Cepagatti morto all’età di 30 anni sull’asfalto di piazza Duca d’Aosta. È questa la svolta nell’indagine sull’incidente, una svolta che sarebbe documentata dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona e da una telecamera di sicurezza del bus. Sarebbero quei fotogrammi a dimostrare che l’autobus 7C della Gtm, proveniente da San Silvestro, a fine corsa e senza passeggeri a bordo, avrebbe attraversato l’incrocio con il semaforo rosso in direzione via Caduta del forte. Filmati che si incrociano con il racconto degli automobilisti che seguivano la Triumph Speed di Morelli: i testimoni hanno raccontato agli agenti della polizia stradale, diretti dalla dirigente Silvia Conti, che Morelli «è passato con il verde». E gli accertamenti sui semafori del centro di Pescara hanno stabilito che, quella sera, il semaforo funzionava come al solito: quindi, se la moto è finita contro la parte posteriore del bus sarebbe successo solo perché uno dei due mezzi non avrebbe rispettato i tempi di attesa scanditi dal semaforo. E le immagini dicono che sarebbe stato l’autobus ad anticipare la partenza. Verso il processo? L’autista del bus è indagato per omicidio colposo: la pm Barbara Del Bono ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e, a breve, potrebbe essere formulata la richiesta di rinvio a giudizio a carico del conducente. La famiglia di Morelli è assistita dall’avvocato Marco Femminella. C’è anche un’altra parte offesa: è la ragazza di 25 anni che era in moto con Morelli, Alex Mammarella, assistita dal legale Alberto Faccini. Chi era Morelli. La tragedia di Morelli è stata una ferita per Cepagatti, Pescara e non solo: un personaggio noto, Morelli, che ha lasciato un vuoto tra amici e appassionati di tatuaggi e musica. Era un allievo dello studio Fudo Tattoo di Pescara: a Morelli è stata dedicata l’undicesima edizione dell’East Coast Tattoo Convention, una rassegna con oltre cento tatuatori che si è svolta dal 10 al 12 aprile scorso a Città Sant’Angelo. Pino Cipriani, tra gli organizzatori della manifestazione, ha definito Morelli «un astro nascente del tatuaggio» tanto da dedicargli un premio chiamato proprio Rising Star. Morelli era anche un musicista: suonava la batteria in un gruppo metal, i Draugr, e aveva nuovi progetti per il 2014. Purtroppo, quell’impatto non gli ha lasciato scampo. La dinamica. L’autobus procedeva in direzione Nord sulla corsia che era stata realizzata da appena 5 mesi: il conducente, giunto all’incrocio di corso Vittorio Emanuele, all’altezza del Comune, ha svoltato a sinistra per immettersi in via Caduta del Forte. L’impatto con la moto, proveniente dal senso di marcia opposto, è avvenuto sul corso, quasi al centro della carreggiata: per Morelli non c’è stato niente da fare, mentre per la ragazza che viaggiava sul posto di dietro, in sella alla moto, ha riportato diversi traumi.
Famiglie e avvocati in silenzio: c’è attesa per il processo
È una svolta clamorosa quella nell’inchiesta sull’incidente costato la morte a Jonny Morelli, il tatuatore e musicista di 30 anni residente a Cepagatti senza scampo dopo uno schianto contro un autobus della Gtm nel centro di Pescara. Una svolta che riaccende il dolore delle famiglie. Le immagini delle telecamere di sorveglianza di piazza Duca D’Aosta e di una telecamera di sicurezza montata sull’autobus confermerebbero che la responsabilità dell’incidente non sarebbe di Morelli. Per ora, le famiglie e gli avvocati difensori preferiscono non commentare i primi risultati dell’indagine della polizia stradale: è presto per parlare. Gli avvocati Marco Femminella, legale della famiglia di Morelli, e Alberto Faccini, che assiste la ragazza che era in moto con Morelli, Alex Mammarella di 25 anni, aspettano la richiesta di rinvio a giudizio della procura. Ma quella richiesta non è pronta: a un anno e 3 mesi dallo schianto si è giunti alla fine delle indagini anche se gli elementi fondamentali sono stati acquisti nei giorni immediatamente precedenti alla tragedia.