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Data: 27/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
L’assessore: «Io non mi dimetto ho fermato il traffico di ricambi»

Metà pomeriggio, Torino. Stefano Esposito in mattinata ha dovuto sminare «una polpetta avvelenata»: l’inchiesta, sfociata in un processo, sugli affari della 'ndrangheta nella Tav. A Roma c’è più di una grana che lo attende. In Campidoglio chi è vicino a Marino dice apertamente che «Stefano è un problema». Il sindaco lo convocherà appena tornato dal viaggio in Usa. «Le dimissioni? Non commento le fantasie, non ho sentito nessuno e vado avanti, se non va bene il mio lavoro non c’è problema». L’ultimo caso è l’Atac. Ieri mattina l’assessore e il direttore generale Francesco Micheli si sono sentiti. I rapporti tra i due sono tesi. Esposito ha già detto che dovesse saltare il diggì «non mi strapperò certo i capelli». Lo scontro nasce dalla delibera per il bando di gara dei nuovi bus: per i 250 di questi l’assessore ha chiesto anche la manutenzione. Il cda si è opposto. Micheli pure.
Esposito: «Non capisco dove sia il dramma, non vorrei essere malizioso e pensare che qualcuno preferisca incrementare il mercato nero dei pezzi di ricambio degli autobus. Ecco perché serve anche la manutenzione esterna». Ma lo scontro con il direttore generale? «Allora, niente di personale, ma sottolineo che lui non fa parte nemmeno del cda. E che gli indirizzi politici li dà l’amministrazione». Anche su questo c’è un altro fronte aperto. Rilanciato dal senatore di Ncd Andrea Augello: «Il mio collega è entrato rozzamente nel merito di decisioni gestionali che esulano dalle competenze degli assessorati. Lo spiega bene Causi con un'altra lettera datata 23 settembre e pervenuta al cda dell'Atac». L’assessore dice che con Causi non «c’è alcuna divergenza». La frizione, a dire il vero, c’è stata. Ma Esposito preferisce concentrarsi sul collega di Palazzo Madama: «Con me non attacca - aggiunge Esposito - Augello rappresenta il peggior esempio di clientelismo e lottizzazione che hanno distrutto Atac». E quanto alla lettera e alla distinzioni di compiti l’assessore insiste: «L'azionista dà gli indirizzi, il cda esegue e gestisce l'azienda. Ma ad Augello questa cosa suona strana perché quando governava lui Atac l'hanno saccheggiata. Vada da Pignatone e mi denunci alla Procura».

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