Vigilantes a bordo degli autobus e nei treni della metropolitana soprattutto durante i turni serali. E poi scorte ai mezzi pubblici per cercare di ridurre le aggressioni di cui sono vittime gli autisti. L’annuncio è dell’assessore ai Trasporti Stefano Esposito dopo il pestaggio di Giovanni Ardovini, l’autista della linea 447 della Roma Tpl picchiato a La Rustica giovedì pomeriggio. E torna la paura tra i colleghi della vittima: «Temono ritorsioni dagli aggressori, anche Giovanni è preoccupato» spiega Michele Barbagallo, ispettore della Roma Tpl, presente al momento del pestaggio. Sembra che 4 aggressori, attraverso i numeri di targa delle auto, siano stati identificati. Sarebbero i parenti del ragazzo che ha mandato in frantumi il finestrino dell’autista. Aggressori che a loro volta sarebbero stati presi di mira da giovani del quartiere che hanno cercato di difendere Giovanni. «In strada c’erano una settantina di persone» dice Barbagallo.
I PERICOLIIl Campidoglio intanto prova a correre ai ripari, dopo gli annunci degli ultimi anni sugli strumenti da utilizzare per contrastare le continue aggressioni: dalle cabine blindate alle telecamere, mai installate. «Purtroppo non è semplice mettere sotto controllo 1.500 mezzi pubblici che girano per la città - ha spiegato ieri l’assessore Esposito -, ma è evidente che dovremmo avere una durezza maggiore nei controlli e nei confronti di queste persone che aggrediscono chi fa solo il proprio lavoro». Esposito ha già posto al prefetto Franco Gabrielli il tema della salvaguardia degli autisti, aggrediti spesso anche in pieno giorno. «Sulle metropolitane e sui bus - ha detto l’assessore - stiamo immaginando di intervenire con Atac per rafforzare la sicurezza con l'aumento dei vigilantes». Squadre di vigilantes che nelle stazioni della metropolitana sono state pesantemente ridotte. «C’è stato un taglio del 20-25%» dice Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Confail. Esposito ha parlato addirittura di «scorte in particolare negli orari preserali e serali su alcune linee più delicate».
I RISCHICorcolle, Collatina, Termini, Tor Bella Monaca, Eur-Fermi e Magliana sono alcune delle zone che preoccupano di più. E ieri si respirava un clima di paura nel deposito dei bus dove lavora Giovanni da 15 anni. «I timori restano - dice Barbagallo - giovedì sono stati spintonati addirittura gli infermieri dell’ambulanza, adesso - racconta - Giovanni è preoccupato, teme, come gli altri colleghi, una ritorsione da parte degli aggressori. A dicembre andrà in pensione e non vuole ovviamente altri problemi. Tra l’altro il deposito dei bus della Roma Tpl in via Raffaele Costi è a pochi metri dal luogo dell’aggressione». Non si placano le polemiche sulla sicurezza degli autisti. «Vigilantes e scorte? Non vorremo si trattasse dei soliti annunci, serve più sicurezza soprattutto in periferia» sottolinea il capogruppo di Fdi-An Fabrizio Ghera.