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Pescara, 24/11/2024
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28/09/2015
La Repubblica
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Trasporti a Roma, Esposito: «Subito vigilantes sui bus». Mercoledì incontra il sindaco: «Non mi dimetto, ma restano questioni aperte». L’assessore ai trasporti: «Servono 40 milioni per la manutenzione» |
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«L’incontro con Marino è fissato mercoledì, ma ho chiesto di anticiparlo a martedì».
Darà le dimissioni? Il sindaco le chiederà di farsi da parte? «La stampa insegue scenari apocalittici, virtuali, ai quali contribuisce un pezzo della politica... Per essere chiari: non ho la minima idea di dimettermi e credo proprio che neanche Marino voglia cacciarmi. Se lo facesse gli chiederei di spiegarmi i motivi, ma stiamo parlando di realtà virtuale. La verità è che con il sindaco abbiamo dei dossier aperti dei quali è necessario parlare...».
Stefano Esposito (Pd), da due mesi assessore ai Trasporti, sostiene di non avere «la minima idea» di lasciare la giunta del Campidoglio. Certo qualche tensione c’è: anche per via di certe uscite pubbliche di Esposito (sabato 26 settembre Matteo Orfini ha detto che «Esposito litiga con tutti? È ciò che deve fare, vuole risolvere i problemi»). E frizioni ci sono anche con il dg di Atac, Francesco Micheli (il Campidoglio ha smentito che si fosse dimesso). E secondo i rumors più recenti anche con Marino.
Situazione trasportia due mesi al Giubileo. «Roma non è abituata alla verità, e la verità è che non la si può paragonare a Londra, Parigi o New York. Di certo dobbiamo aumentare la consapevolezza del governo nazionale sul fatto che ai trasporti della Capitale siano necessari 30-40 milioni per la manutenzione ordinaria e straordinaria, da concentrare principalmente sul ferro. E anche sulla Roma Lido è inutile dire bugie: abbiamo fatto il possibile ma ogni giorno ce n’è una. E la verità è che servirebbero 150 milioni per rifarla».
Il Campidoglio smentisce le dimissioni di Micheli, ma che tra voi il rapporto sia non proprio semplice è cosa nota, ci sono frizioni continue... «Micheli non è un problema anzi è l’unico che, come me, ha una storia personale che non ha niente a che vedere con Atac: non ha interessi da tutelare. E sì,certo che litighiamo, anche spesso, e se c’è un indirizzo politico da decidere faccio prevalere il mio. Ciò che Augello non capisce...».
Augello, Andrea? Il senatore Ncd che ha firmato un esposto all’Anac e un’interrogazione a Delrio per sapere se è vero che lei ha parlato a nome dell’azionista al cda Atac per un capitolato di gara per l’acquisto di nuovi autobus comprensivo della manutenzione? Perché, vede, Augello su Facebook pubblica proprio la sua lettera al cda... «Ciò che Augello non capisce è che con me non deve fare il furbo: lui fa cene settimanali con i dirigenti dell’Atac per mettere i bastoni tra le ruote nell’attività aziendale, come nella migliore tradizione di questa municipalizzata, coltivando meccanismi di clientela e consociazione. Ma Augello deve sapere che io sono là proprio per sradicare questi metodi. Che quella lettera venga pubblicata non mi crea alcun problema ma è la dimostrazione che alcuni membri del cda rispondono a un senatore Ncd invece che all’azionista. Del resto, che Augello in Atac abbia una filiera di fedelissimi è noto ed è esattamente il sistema opaco che io voglio scardinare».
Dopo il caso dell’autista picchiato lei propone sorveglianti sui mezzi: ma dove li prende? «Abbiamo un appalto con la vigilanza privata per la tutela del patrimonio, io dico che il patrimonio più importante dell’azienda sono i lavoratori. Ne parlerò con Micheli e con il prefetto, bisogna dare un segnale».
Su Parentopoli il segnale da Ama è arrivato. «Quando la magistratura ci consegnerà nomi e cognomi degli assunti con quel metodo, agiremo. Per ora, dal primo ottobre, molti di quelli in part tim lavoreranno come controllori».
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