Haivoglia a chiudere le porte, la fuga ricomincia. Scappano tutti dallo staff di Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo con bruttissima fama di strapazzatore di signorno (i signorsì o yes-man invece quanti ne vuoi). Salda, quasi arroccata invece Carla Mannetti, ancora in carico alla Regione in qualità di dirigente volontaria. Volontaria, proprio così.
Ma non solo fughe: in tanti adesso cominciano pure a dire no grazie. Una specie di emorragia, perchè dopo Fabrizio Paolini, Barbara Becchi e Alexandra Coppola che hanno sbattuto la porta e arrivederci, adesso il governatore incassa anche qualche richiesta di trasferimento.
Così succede che Carla Lomarco, dipendente regionale in comando alla Corte dei Conti e tornata con D’Alfonso a fare la responsabile dell’ufficio fiduciario di assistenza specialistica all’Aquila, abbia chiesto di tornare alla Corte dei Conti. E succede che il presidente, offeso, alla fine gliel’abbia dovuto concedere.
Succede anche che D’Alfonso abbia chiesto di lavorare per lui a Daniela Valenza, giovane avvocato ex precaria del Comune dell’Aquila che in passato ha gestito il contenzioso per il terremoto e sua consulente nel processo Housework poi concluso con l’assoluzione. E che lei inaspettatamente abbia risposto picche. Insomma sono più i no che i sì, a quest’ora della fiera.
Lui le falle le tappa come può, spesso attingendo all’inesauribile Università di Teramo che non può dire di no. Due donne, fino ad ora: Sabrina Saccomandi, sistemata nell’ufficio fiduciario di assistenza specialistica per l’europrogrammazione e arrivata poco prima dello strappo di Barbara Becchi; e Annacarla Valeriano, esperta di comunicazione. Ma non bastano, perchè lo staff è sguarnito più che mai. A parte i fedelissimi Claudio Ruffini, segretario particolare del presidente, e Marianna Di Stefano, che per lui gestisce agenda e appuntamenti, restano Evelina D’Avolio, Fabrizio Santamaita all’ufficio stampa, Gianluca Baldini sempre più spesso all’Aquila e Sergio Di Pietrantonio.
Ecco quindi le new entry: a sostituire la Coppola, che ha assunto un incarico a Roma alle Poste, è stata chiamata Lilly Russo (ex moglie dell’ex presidente della Provincia di Pescara Gaetano Cuzzi), e presto arriveranno altri due. Fabio Ferrante, assessore a Lettomanoppello, coinvolto in passato nell’inchiesta Ato insieme a Giorgio D’Ambrosio, e Andrea Marconi, candidato Pd non eletto al Comune di Pescara, che dovrà sostituire Sergio Di Pietrantonio all’ascolto sociale. Per lui D’Alfonso ha fatto richiesta di comando alla Camera di commercio di Chieti.
Tra fughe e rinunce, resta un solo coordinatore: Vincenzo Rivera all’Aquila. E per la rossa dirigente di destra Carla Mannetti, pluriscaduta e ormai senza contratto (terminato il 31 agosto), D’Alfonso sta sbattendo la testa contro il muro.
I dirigenti dei Trasporti non la vogliono, in tanti hanno minacciato denunce, e lui non può rinnovarle il contratto nel coordinamento della segreteria, dove l’aveva piazzata per due mesi alla scadenza dell’incarico di giugno: c’è chi dice che i soldi sono finiti (e Rosso antico è un ex direttore e non può accontentarsi di due lire), e che c’è il veto del partito, e che dal coordinamento non si gestisce nulla e per lei occorre una direzione.
Quindi per adesso fa la dirigente volontaria, sempre al fianco del presidente. Come è successo al vertice sul masterplan, dove si è presentata così: piacere, sono Carla Mannetti della Regione Abruzzo. (In arte Rosso antico, però questo non l’ha detto).