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Pescara, 24/11/2024
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Data: 29/09/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Il pasticcio Filovia - Strada parco, appalto bis per trovare i nuovi filobus. D'Amico (ex Gtm): il progetto va avanti senza sprechi, acquisteremo mezzi ibridi

PESCARA Risoluzione del contratto con l’azienda svizzera Alpiq, ditta che ha acquisito la Balfour Beatty che si era aggiudicata l’appalto della filovia, e un altro bando per trovare nuovi mezzi da far passare sulla Strada parco. Il progetto della filovia non sarà accantonato. Lo ha deciso ieri il consiglio di amministrazione di Tua dopo l’inchiesta del Centro, pubblicata sempre ieri (leggi l'articolo) nella quale si chiedeva se il progetto della filovia tra Montesilvano a Pescara fosse destinata a diventare un’opera incompiuta, con il conseguente sperpero di denaro pubblico. E ieri è arrivata la risposta di Tua – l’azienda nella quale si sono fuse l’ex Gtm, dunque la stazione appaltante dell’opera, insieme all’Arpa e alla Sangritana) –, di cui è presidente Luciano D’Amico, sin dall’atto della sua fondazione, l’8 luglio del 2015. A svelare il futuro dell’opera è proprio il presidente di Tua, al termine del cda di ieri: dopo la chiusura dell’azienda che avrebbe dovuto fornire Phileas, il modello di filobus previsto per il tratto tra Montesilvano e Pescara, la Alpiq aveva offerto alla Gtm un nuovo mezzo, però definito «non congruo» dall’ex presidente della Gtm, Michele Russo. Finora, per la filovia sono stati spesi più di 10 milioni di euro. Soldi buttati? Non è così per D’Amico che assicura che con il nuovo bando e per i necessari interventi che occorreranno sulle opere già realizzate, non ci sarà nessuno spreco di soldi pubblici. Intanto, ieri, interpellato dal Centro, il responsabile unico del procedimento, Pierdomenico Fabbiani, ha precisato che le spese già effettuate per l’opera ammontano a circa 14 milioni e mezzo, di cui 12 già rimborsati a Tua dalla Regione, ridimensionando la cifra fornita da Russo (20 milioni). Professor D’Amico, qual è stata dunque la decisione del cda di Tua, sul futuro della filovia? «Stiamo valutando l’ipotesi di una soluzione consensuale con Alpiq, prima di procedere con una risoluzione in danno. Ma credo che al 99 per cento si andrà verso la risoluzione del contratto, visto che non sarà più possibile ottenere Phileas». Ma questo significa l’abbandono della filovia? «No, al contrario. La filovia rimarrà, ma saranno impiegati altri mezzi, degli ibridi che saranno in parte elettrici e in parte alimentati a batteria. Diversamente da Phileas, che in parte era elettrico e in parte andava a gasolio». Pertanto ci sarà una nuova gara d’appalto. «Sì, ci sarà un nuovo bando, per il reclutamento di 6-10 mezzi, ma nel 2016. Entro il 31 dicembre di quest’anno, invece, ci sarà la progettazione definitiva dei lotti 2 e 3 della filovia, come pure auspico che entro il 31 dicembre si arrivi alla risoluzione del contratto». Nessuno smantellamento, dunque, di fili e pali, sulla strada parco? «No, perché come le dicevo la filovia rimane. E il tracciato rimarrà per la maggior parte elettrificato, mentre in altri punti, come sul ponte Risorgimento, il filobus andrà a batteria. Resta da decidere sull’elettrificazione o meno di corso Vittorio Emanuele e per questo si avranno degli incontri con tecnici del Comune. D’altra parte l’aggancio dei nuovi filobus con i fili rimane identico a quello previsto per Phileas, cioè con le pinze». Per quanto riguarda invece gli investimenti già effettuati, nessuna ricaduta sulla collettività, con la risoluzione del contratto e il rifacimento di parte delle strutture già realizzate? «Non verrà disperso neanche un centesimo del denaro pubblico. Laddove occorrerà intervenire su opere già realizzate dovrà essere a carico di Alpiq. Come per le banchine delle pensiline, che da 30 centimetri di altezza, visto che Phileas non ci sarà più, dovranno passare a 15. E poi si dovrà provvedere anche all’eliminazione di alcune barriere architettoniche. E neanche ciò sarà a carico nostro».


Sorgentone: ora via pali e fili dal tracciato

Uno smantellamento di pali e fili, con l’utilizzo di mezzi elettrici alimentati a batteria, erano invece gli auspici, ieri pomeriggio, dell’associazione Strada parco, presieduta da Mario Sorgentone. «Non ci sarebbe nessun danno, in quanto a sperpero di denaro pubblico», ha riflettuto ieri Sorgentone, «se si dovessero togliere pali e fili sulla strada parco. I pali potrebbero essere usati per l’illuminazione pubblica, mentre i fili potrebbero essere riutilizzati con altri scopi. Ma anche se ci fosse un piccolo aggravio di spesa, altri vantaggi derivebbero». Insomma, per Sorgentone, si dovrebbero usare «mezzi elettrici, con dimensioni contenute, ad induzione magnetica, i quali prendono la corrente dalla strada, nei punti in cui vi sono i capolinea. Una sistema di questo tipo», continua il presidente della Strada parco, «dà ai mezzi un’autonomia di 150 chilometri circa. Inoltre», ha concluso Sorgentone, «noi vorremmo che sulla Strada parco tornasse il mercato e per questo abbiamo già raccolto mille firme». VdL

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