PESCARA La seduta straordinaria dell’assise civica comunale, convocata per oggi pomeriggio per affrontare la vicenda del mare inquinato, è stata revocata. Lo ha deciso ieri mattina il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli al termine di una seduta infuocata, che ha fatto registrare l’ennesimo duro scontro tra maggioranza e opposizione. Maglietta contestata. Scontro cominciato ancora una volta per la maglietta indossata in aula dai consiglieri di centrodestra con la scritta «Alessandrini dimettiti». Ossia, la stessa t-shirt che il 3 settembre scorso ha scatenato un putiferio durante il consiglio straordinario convocato per discutere del mare inquinato e dell’ordinanza fantasma, cioè quella che il sindaco avrebbe firmato il primo agosto per vietare la balneazione nel tratto inquinato dal porto fino all’altezza di via Balilla e non ha mai reso pubblica. Ennesimo scontro in aula. Ieri mattina, però, è andata anche peggio. La seduta, durata circa tre ore, tra sospensione e ripresa dei lavori, è servita esclusivamente per discutere dell’opportunità o meno di indossare in aula quella maglietta, facendo così saltare argomenti importanti all’ordine del giorno, come la delibera per la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario, ossia il documento che il ministero dell’Economia sta aspettando per decidere se accogliere o meno la richiesta dell’amministrazione comunale di Pescara di accesso alla procedura di predissesto per risanare i conti dell’ente in profondo rosso. Invece, nessun argomento all’ordine del giorno è stato affrontato e i consiglieri di maggioranza e opposizione, che fortunatamente hanno rinunciato al gettone di presenza, hanno trascorso il tempo a parlare delle magliette indossate dal centrodestra, con quella scritta contro Alessandrini che suona come un verdetto di condanna contro il sindaco per non aver avvertito la popolazione del mare inquinato. Seduta sospesa. Per la verità, un tentativo è stato fatto per ripristinare la regolarità dei lavori nell’aula. Blasioli, appena cominciata la seduta, ha convocato la conferenza dei capigruppo e ha invitato gli esponenti del centrodestra a confrontarsi con i rispettivi gruppi per poter togliere le magliette incriminate. Scoppia la bagarre. Al rientro in aula, però, i consiglieri di centrodestra avevano di nuovo indosso le magliette. La seduta è proseguita con un acceso dibattito fatto di scambi di accuse tra i consiglieri delle due coalizioni. «Voglio esprimere il mio dissenso per l’abbigliamento dell’opposizione», ha osservato Gabriella Lola Berardi (lista Pescara insieme bene comune). «Il rispetto per le istituzioni si dimostra non con l’abbigliamento, ma anche venendo in orario in consiglio», ha ribattuto Marcello Antonelli (Forza Italia). «Esprimo il mio disappunto per questo spettacolo», ha affermato il sindaco Marco Alessandrini, «il decoro è sempre importante. Il diritto ha sempre un rovescio della medaglia, il dovere. In questo caso è il rispetto del regolamento. Se non lo facciamo rispettare, la prossima volta in aula ci saranno gli spaventapasseri, gente che si presenterà in mutande». «Il consiglio comunale», ha aggiunto Marco Presutti (Pd), «non è una curva da stadio o la tribuna di un palazzetto dello sport. È un’aula di pensiero e di confronto, nella quale gli eletti del popolo assumono democraticamente e nel rispetto reciproco le decisione per la città». «Sono stato per 5 anni seduto dove ora è Alessandrini e di offese personali ne ho subite tante», ha fatto notare Luigi Albore Mascia (Forza Italia), «offese giunte proprio da chi occupa oggi i banchi della maggioranza». Revocata la seduta di oggi. Il dibattito acceso è andato avanti sino a mezzogiorno. Poi, Blasioli ha deciso di sospendere la seduta, rinviandola a giovedì alle 9 e ha annunciato la revoca dell’assise civica di oggi. Revoca perfezionata nel pomeriggio con una mail ai consiglieri. Blasioli si è quindi messo in contatto con il prefetto Vincenzo D’Antuono, che era fuori Pescara, per richiedere un incontro urgente.