MANOPPELLO Le famiglie degli studenti pendolari residenti nel centro storico non hanno intenzione di rassegnarsi a trascorrere un'altro anno senza che Comune e Regione affrontino e risolvano il problema del biglietto unico, con relativo costo ridotto rispetto alla tariffa ordinaria che sono costretti a pagare alla società di autolinee Tua (fino a poco tempo fa er a l’Arpa). Chiedono che il centro storico rientri nell'area metropolitana Chieti-Pescara in modo da pagare un solo biglietto per raggiungere queste città in luogo dei due che pagano oggi: il primo, per raggiungere lo Scalo; l'altro, per proseguire. E la differenza - fanno notare - non è poca se si pensa che equivale a circa 120 euro mensili, che raddoppiano se in una famiglia a viaggiare sono in due. Insomma, andare a scuola per i giovani di Manoppello capoluogo è diventata una impresa piuttosto dispendiosa. A rendere paradossale quella che sembra una storia di ordinaria burocrazia, è la scoperta che gli abitanti di una contrada a ridosso del centro storico del paese (Valvone), avendo una strada che li immette sulla Tiburtina, usufruiscono della tariffa agevolata. «Non vuole essere una guerra fra poveri» dicono i residenti del borgo «ma sembra offensivo e irriguardoso essere declassati anche rispetto a un piccolo nucleo abitativo, che pure ha diritto al rispetto e alla considerazione: viene da pensare che, in tema di trasporti, a Manoppello, si sia alzata una cortina di ferro tra lo scalo e le contrade a ridosso della statale e il resto della cittadina». Gli abitanti del centro storico chiedono al sindaco e al presidente della Regione (che è anche cittadino onorario di Manoppello) di assumere gli atti necessari affinché l'intero perimetro urbano sia compreso nell'area metropolitana.