Manoppello, oggi convegno di logistica sul progetto Arald
nel mega polo infrastrutturale mai ufficialmente inaugurato
Dotato anche di un grande svincolo autostradale, realizzato proprio per agevolare la mobilità in entrata e uscita, si presenta come una mastodontica cattedrale nel deserto
MANOPPELLO L'interporto d'Abruzzo oggi, per un giorno, sarà polo di attrazione per un grande raduno di operatori dei trasporti e della logistica, soprattutto di studenti e esperti della materia. Lo sarà, come lo è stato in qualche altra occasione di simili convention, e come in realtà non lo è mai stato per la funzione per cui quella mastodontica realizzazione edilizia è stata concepita. Oggi, l'occasione è data dal seminario di chiusura del progetto Arald, stamane (9.30-13.30), che riguarda «l'occupazione nella logistica e nei trasporti e il ruolo delle tecnologie intelligenti». Argomento scientifico, sicuramente di grande interesse, che si propone di sperimentare applicazioni di incremento nelle situazioni reali in ambito logistico (Arald), per meglio comprendere e semplificare attività operative riferite ad esempio al magazzino, alla produzione e alla manutenzione. Insomma, questioni impegnative, non facilmente accessibili a tutti, ma che i relatori invitati per le loro prolusioni sapranno ben semplificare per una più facile comprensione. Del resto, l'interporto, un insediamento spalmato su centinaia di ettari di terreno, nasce proprio per essere utilizzato dalle imprese dedite al lavoro di spostamento delle merci, immagazzinamento tra le stazioni di produzioni e di destinazione. Un progetto che solo venti-trenta anni fa veniva definito come un obiettivo lungimirante, tale da poter favorire una significativa crescita economica dell’Abruzzo. Insomma, un autentico polo di attrazione e smistamento delle merci provenienti dal Sud e dal Nord Italia, dunque bisognoso di collegamenti diretti come una ferrovia e un casello autostradale, ma con un potenziale maggiore rivolto verso le sponde al di là dell'Adriatico. Ecco perché è stato collocato a pochi chilometri dall'aeroporto d'Abruzzo e in contatto con il porto di Ortona grazie alla realizzazione di nuovi importanti collegamenti stradali. Un progetto però che, per le mutate condizioni generali dell'economia, non solo italiana, sembra aver perduti i connotati già durante il tempo, lunghissimo, impiegato nella costosissima realizzazione. Oggi non si fa più magazzino, le merci arrivano direttamente a destinazione ordinate via Internet, e ci si chiede quale funzione possa svolgere un Interporto come quello di Manoppelo che si presenta come un’ enorme cattedrale nel deserto, mai neppure ufficialmente inaugurata. All'incontro odierno saranno ospiti gli studenti della 4ª e 5ª classe dell'Itis Alessandrini, oltre alle aziende di trasporto e logistica del territorio. L'Arald è un progetto di ricerca e sviluppo realizzato dalla abruzzese Ceteas insieme con Abalog, entrambe società del gruppo Di Cosimo, in collaborazione con il Polo Inoltra, l'interporto e la Ud'Anet. La ricerca, cofinanziata nell'ambito del programma operativo regionale - Fers 2007-2013, ha visto la partecipazione del centro di ricerca per i trasporti e la logistica dell'università La Sapienza.