Calci e pugni contro la cabina del bus, con le schegge di vetro che finiscono sul volto del conducente. L’ultimo assalto agli autisti del trasporto pubblico di Roma si è consumato sulla linea 051: l’altra sera, in via don Primo Mazzolari, nel quartiere Prenestino, un dipendente dell’azienda Tpl, Danilo Di Paolo, 38 anni, è stato aggredito da un passeggero mentre guidava il suo bus. Il responsabile, un romano di 32 anni, è ai domiciliari per lesioni personali, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
L’INTERVENTO
Tre ore dopo la sfuriata, i carabinieri della stazione di Settecamini sono andati a prenderlo a casa. «Devo scendere, cambia percorso o ti spacco la faccia», avrebbe urlato l’uomo all’autista. Dopo l’ennesimo “no”, secondo la ricostruzione degli investigatori, si è scagliato contro il conducente, prendendo a pugni la sua cabina. I passeggeri hanno abbandonato il mezzo. Quando sono giunti i militari dell’Arma, l’aggressore si era già dileguato. «Siamo riusciti a risalire al responsabile – hanno spiegato gli inquirenti – grazie all’identikit dei testimoni». La vittima è stata medicata sul posto da un’equipe del 118. Danilo Di Paolo ha riportato dei graffi sugli zigomi, le schegge di vetro gli hanno procurato leggeri tagli sul viso. Ieri, l’assessore Stefano Esposito, proprio per rispondere alla richiesta di sicurezza degli operatori del trasporto pubblico, ha proposto all’Atac di «utilizzare vigilanza interna» sui bus più a rischio.
IL PESTAGGIO
Nei giorni scorsi, era toccato all’autista Giovanni Ardovini, essere pestato a sangue per aver chiesto a un uomo di spostare la macchina posteggiata in doppia fila. Gli aggressori, una coppia di fidanzati e i genitori di lui, sono stati denunciati per lesioni, minacce a incaricato di pubblico servizio. Sono stati gli agenti del commissariato Prenestino a far luce sulla vicenda. Ascoltando i testimoni, i poliziotti sono riusciti a ricostruire lo scempio. Tutto inizia alle sei del pomeriggio di giovedì 24 settembre: in via Achille Vertunni, una vettura parcheggiata in doppia fila ostruisce il passaggio del bus. Il conducente suona ripetutamente il clacson, i passeggeri protestano, poi scatta la violenza. Lunedì i carabinieri avevano arrestato un romeno senza fissa dimora: in via del Plebiscito, in pieno centro, mentre era a bordo del bus 64, aveva preso a calci il parabrezza anteriore e aveva minacciato l'autista. Motivo? L’autista non si era fermato dove il romeno aveva chiesto, lontano dalla fermata. Nel primo semestre 2015, secondo l’azienda capitolina, sono state 22 le aggressioni subite degli autisti, tre solo negli ultimi cinque giorni.