PESCARA. Come era prevedibile si allarga la vicenda della ordinanza retrodatata, quella del primo agosto mai resa nota dal sindaco Marco Alessandrini «perché sapeva che i valori sarebbero scesi».
Nell’inchiesta nata fortuitamente dall’ascolto di una intercettazione nell’ambito dell’inchiesta su “La City” gli investigatori della Squadra Mobile avrebbero avuto indicazioni molto precise circa il “taroccamento” della ordinanza in realtà redatta il 3 agosto predisposta sotto la supervisione del dirigente comunale del settore, Tommaso Vespasiano, e poi firmata dal sindaco Alessandrini. L’ordinanza si era resa necessaria in seguito all’ennesima rottura della condotta di via Raiale tra il 29 ed il 31 luglio che ha prodotto lo sversamento di almeno 30mila litri di liquami.
L’indagine è ancora alle prime battute ma non si prevedono tempi lunghi per la chiusura e non si esclude che la procura (pm Anna Rita Mantini) non riesca ad “impacchettare” il tutto in poco tempo, magari già dopo i risultati informatici sui computer ed i cellulari sequestrati in Comune a Vespasiano e ad altri.
Quello che si capisce dalle poche notizie che trapelano e dai comportamenti di alcuni è che di fatto ci siano già sufficienti elementi per delineare con precisione la precisa dinamica dei fatti e questo grazie all’ascolto dei telefoni e di qualcuno che si è lasciato sfuggire troppo e magari anche più volte.
Ora secondo quanto rivelato dallo stesso interessato, anche il vicesindaco Del Vecchio è indagato ma in quei giorni non era a Pescara, per cui si deve presumere che avrebbe operato da lontano e magari dato indicazioni.
Ragionevolmente potrebbe questa volta non trattarsi di una mega inchiesta ma di una sorta di pennellata che potrebbe descrivere uno scenario davvero inquietante perché in una sola mossa emergerebbero tutte le prove delle presunte ipotizzate menzogne dette finora sull’argomento.
Il riserbo sulla vicenda è molto, la politica ha deciso di non fare chiarezza e la procura di Pescara sembra andarci con i piedi di piombo per evitare inciampi e fronzoli inutili.
GIA’ ASCOLTATI
Intanto oggi sono stati ascoltati per ora i due indagati Vespasiano e Del Vecchio mentre potrebbero essercene anche altri che vengono tenuti coperti anche se non durerà.
Vespasiano, accompagnato dall'avvocato Augusto La Morgia, si è presentato negli uffici della Squadra Mobile poco prima delle 10 e ha lasciato la Questura dopo nemmeno dieci minuti.
Intorno alle 16 è stato ascoltato anche Del Vecchio che in un primo momento si pensava fosse nella veste di persona informata dei fatti mentre si è scoperto che è indagato.
E' stato lui stesso a rivelarlo ai cronisti al termine dell'interrogatorio.
I reati ipotizzati dal pm titolare dell'inchiesta, Anna Rita Mantini, a carico di Del Vecchio sono falso ideologico e omissione di atti d'ufficio.
«Ho fornito - ha detto ai giornalisti il vice sindaco - tutto cio' che era necessario fornire». Del Vecchio, assistito dall'avvocato Carmine Ciofani, non e' entrato nei dettagli poiché gli atti sono ancora coperti da segreto.
E sono giorni che si rincorrono voci di un possibile coinvolgimento anche del sindaco Alessandrini, la persona che materialmente ha firmato l’ordinanza. Dunque ricapitolando: è indagato il dirigente del settore, è indagato il vicesindaco, quante possibilità vi sono che il sindaco che ha firmato l’ordinanza non sia anche egli indagato? Quali ragioni potrebbero tenerlo ancora fuori dall’inchiesta? E’ possibile a questo punto che sia stato persino già ascoltato dagli inquirenti?
Il segreto di pulcinella è destinato a cadere nel giro di poche ore e appena 24 ore dopo la possibilità data al sindaco in consiglio comunale di fare chiarezza sull’argomento.
Occasione persa.