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Pescara, 27/11/2024
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Data: 06/10/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il centrodestra abbandona l’aula. Nuova protesta in Consiglio contro il sindaco Alessandrini accusato di aver nascosto all’assemblea l’avviso di garanzia. Mascia solidale ma ricorda: «Io fui trattato molto peggio»

Non hanno indossato le magliette bianche con la richiesta di dimissioni del sindaco Alessandrini ma la protesta dei consiglieri di centrodestra c’è comunque stata, ieri in aula, per la vicenda dell’ordinanza fantasma di divieto di balneazione di fine luglio sfociata poi nell’avviso di garanzia a sindaco, vicesindaco e dirigente. Protesta che si è concretizzata con l’abbandono dell’aula: gli esponenti di Forza Italia, Ncd e Pescara futura si sono alzati e hanno lasciato a maggioranza e cinquestelle l’incombenza di votare i pochi punti all’ordine del giorno. Un quarto d’ora più tardi la seduta era già in archivio.
«A nome dell’opposizione - ha esordito Guerino Testa, capogruppo Ncd - ho detto che ci sentiamo offesi dall’atteggiamento del sindaco, che giovedì scorso non ha dato risposta alle nostre domande precise, salvo poi spiegare ogni cosa nel dettaglio sui social, cioè sulla sua bacheca di facebook». Dopo Testa, anche Rapposelli, Masci e Mascia hanno espresso indignazione per l’atteggiamento assunto dal sindaco Alessandrini nel consiglio straordinario di giovedì scorso: «Solo il sabato successivo abbiamo appreso dai giornali del suo avviso di garanzia, risalente alla settimana prima: non poteva dirlo all’assemblea?» ha osservato il capogruppo forzista, Antonelli. L’ex sindaco Albore Mascia ha espresso «solidarietà umana e sincera al sindaco e a Del Vecchio perché un avviso di garanzia non è un invito a nozze. Ma fatta questa premessa - ha aggiunto citando anche il caso dell’assessore Serraiocco autosospeso quando fu coinvolto in una inchiesta poi archiviata - quando mi trovai io in quella situazione per una vicenda legata ai Giochi di Pescara 2009, sono stato trattato in modo assai diverso visto che ci fu la richiesta di istituire una commissione di vigilanza. E sei zelanti consiglieri di centrosinistra inviarono a Procura e Corte dei conti una relazione dopo che la stessa era stata respinta in aula». Per quei fatti Mascia sarà sentito in Corte dei conti il 15 dicembre. Ma lo scontro politico non si placa. Per il capogruppo Pd Presutti «i consiglieri del centrodestra hanno perso l’occasione di dimostrare che l’interesse per la buona amministrazione della città prevale in loro sulla volontà di apparire sempre e in qualunque modo: dopo aver scelto le magliette, ora si danno alla fuga. Pare che il loro ideologo sia Moretti: “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” L’abbandono di oggi si rivela, dunque, un’evasione dalla responsabilità, coerente con la condotta di quando hanno amministrato, ignorando l’aggravarsi dei conti e provocando una situazione ora impietosamente rilevata».

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