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Pescara, 27/11/2024
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Data: 06/10/2015
Testata giornalistica: Mapero'
Opposizione, roba da Chiodi

Cadono dalle nuvole. A quasi quattro mesi dall’aumento del budget alle cliniche private, l’ex governatore e capo dell’opposizione nel Consiglio regionale abruzzese Gianni Chiodi e i suoi scoprono adesso e grazie a Maperò che Luciano D’Alfonso ha concesso alle cliniche private otto milioni di euro per il 2014 e altri otto milioni di euro per il 2015. Il decreto è del giugno scorso. Scoprono adesso, e sempre grazie a Maperò, che il tavolo di monitoraggio ha chiesto chiarimenti, non solo rispetto all’aumento del budget ai privati, ma anche rispetto alla scomparsa dai contratti della clausola che stabilisce la “non remunerabilità delle prestazioni extra-tetto”.

In pratica il commissario Luciano D’Alfonso aveva firmato una cambiale in bianco, e il 17 settembre con un nuovo decreto, questa volta condiviso anche dal vice commissario Zuccatelli, è costretto a correre ai ripari e a ripescare la clausola: ora almeno la cambiale contiene la cifra che non può essere sforata. Anche questo Gianni Chiodi lo scopre oggi, grazie a Maperò. Ecco cosa dice:

“Se le notizie raccolte dalla giornalista Lilli Mandara e pubblicate oggi sul suo blog fossero esatte, vorrebbe dire che D’Alfonso non ha tardato molto a fare quello che tutti temevamo facesse: tornare a sovvenzionare ab libitum, con i soldi pubblici, le cliniche private, lo stesso sistema che per 30 anni ha ricoperto di debiti i cittadini, portando al commissariamento della Regione”. Per Chiodi “è sconcertante apprendere che lo scorso luglio, oltre alla coccola di 8 milioni di euro, D’Alfonso abbia tentato di abolire dal contratto con le cliniche private la clausola di non remunerabilità delle prestazioni extra-tetto”.

Giuste, giustissime le critiche a D’Alfonso, se le merita tutte.

Maperò. Se queste notizie sono note da giugno, perchè Chiodi si sveglia solo adesso? Difficile credere che in piena estate il centrodestra e Gianni Chiodi siano andati in massa al mare, visto il diavoloaquattro che stanno facendo contro Alessandrini, o che fossero distratti. Piuttosto. Non è accaduto spesso, ma non è accaduto a caso: all’ora ics in consiglio regionale, quando una legge o una norma è in bilico e la maggioranza è sul filo dei voti, lui non c’è. Assente Chiodi, assente anche Mauro Di Dalmazio, che qualche giorno fa troneggiava in una conferenza stampa sul turismo alla destra del governatore Luciano D’Alfonso.

Collaborazione tecnica, ha detto lui, ma chi ci crede. E non solo Chiodi qualche volta manca all’appello, ma quando c’è non si sente. Gli interventi e i comunicati si contano sulle dita di una mano e una volta il capogruppo Lorenzo Sospiri lo ha provocatoriamente richiamato all’ordine: domani si fa opposizione, Forza Italia c’è?, gli ha chiesto via Twitter. E alla fine, siccome anche l’abito fa il monaco, in occasione della discussione sulla norma bavaglio, lui è stato tra i pochi dell’opposizione a non indossare la maglietta bianca scelta da cinquestelle e azzurri per denunciare il comportamento “anti-democratico” del centrosinistra. Magari non intonava con la cravatta, in ogni caso non se l’è messa. No, l’opposizione non fa il suo mestiere. Perchè non lo sa fare o perchè non lo vuole fare. E d’altronde meglio stare a guardare: tanto D’Alfonso alla fine li sistema tutti. Mannetti, Micucci, e l’elenco si allunga. Fermiamoci qua.

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