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Pescara, 23/11/2024
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Data: 07/10/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rimborsopoli in Abruzzo: incompetenza territoriale per tre

L’AQUILA Si trascina, stancamente, il procedimento giudiziario su quello che a cavallo tra il 2013 e il 2014 esplose come l’ennesimo scandalo italiano sui rimborsi facili chiesti dai politici. La Rimborsopoli abruzzese, che all’epoca coinvolse quasi tutto il sistema amministrativo della Regione tra giunta e consiglieri, è ancora ferma all’anno zero. Dopo il rinvio dello scorso 5 maggio, ieri si è tenuta la prima udienza preliminare a carico degli ex assessori Mauro Di Dalmazio, Angelo Di Paolo e Gianfranco Giuliante. Come era prevedibile, il Gup Gianluca Sarandrea, su richiesta del pm Gennaro Varone, ha dichiarato l’incompetenza territoriale del tribunale di Pescara. I fatti contestati a Di Dalmazio e Di Paolo sono di competenza del tribunale di Roma, quelli a carico di Giuliante del tribunale di Livorno. I tre sono accusati di peculato, il solo Di Dalmazio deve rispondere anche di truffa: a lui viene contestata una trentina di missioni, mentre l’utilizzo reputato improprio della carta di credito della Regione viene attribuito anche a Giuliante e Di Paolo.
IL QUADRO
Dal fascicolo inziale, che contava 25 politici indagati, sono uscite di scena 15 posizioni: lo scorso 24 marzo il gip pescarese Nicola Colantonio ha infatti accolto la richiesta della procura di archiviare le posizioni degli ex consiglieri e assessori Lanfranco Venturoni, Carlo Costantini, Federica Carpineta, Giorgio De Matteis, Cesare D’Alessandro, Riccardo Chiavaroli, Franco Caramanico, Nicola Argirò, Emilio Nasuti, Alessandra Petri, Antonio Prospero, Lorenzo Sospiri, Giuseppe Tagliente, Luciano Terra e Nicoletta Verì. Alcuni di questi hanno già inviato il conto alla Regione con le richieste di risarcimento delle spese legali. Chi viene assolto con formula piena o, come in questo caso, prosciolto prima del dibattimento, infatti, ha diritto all’assistenza legale pagata dall’ente. Con il paradosso, dunque, che il «conto» di un possibile scandalo rimborsi diventa invece un’ulteriore tassa per i cittadini.
STRALCI E ASSOLUZIONI
Invece per Gianni Chiodi, Nazario Pagano, Mauro Febbo, Carlo Masci, Paolo Gatti e Alfredo Castiglione c’è stato solo lo stralcio per competenza territoriale: saranno le procure di Roma, Verona e Rimini a definire le loro vicende. Già assolto in fase di udienza preliminare, invece, l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis: il Gup di Roma Alessandro Arturi, ha decretato che il fatto contestato non costituisce reato.

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