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Pescara, 23/11/2024
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Data: 09/10/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, decoro e rifiuti ecco le emergenze irrisolte. A sessanta giorni esatti dall’inizio del Giubileo, con le dimissioni di Marino Ama e Atac adesso piombano nel caos. I lavori per l’Anno Santo fermi al palo.

Gli autobus guasti, i rifiuti in strada, i tombini intasati e le buche. E ancora: la manutenzione della metro, la pulizia dei quartieri, la stretta per il decoro. Soprattutto il countdown implacabile del Giubileo, che ieri segnava 60 giorni esatti dall’apertura della Porta Santa. La macchina (amministrativa) del Campidoglio rimane senza pilota. Ma i problemi restano.
LE PARTECIPATE
Le prime scadenze riguardano Atac: tra una settimana esatta, il 15 ottobre, è in programma l’assemblea dei soci che in teoria avrebbe dovuto chiudere l’era dell’attuale management. Sia Marino sia l’ormai ex assessore ai Trasporti, Stefano Esposito, avevano già liquidato il cda in carica, guidato dal tandem Broggi-Grappelli. Puntavano a nominare la nuova governance proprio durante l’assemblea di giovedì. Ora salta tutto. E la più grande azienda di Tpl del Paese (quasi 12mila dipendenti) rischia di rimanere senza guida. In un momento cruciale, con quasi la metà dei macchinisti sotto procedimento disciplinare per lo sciopero bianco di luglio, l’entrata in vigore di un nuovo contratto di lavoro contestatissimo dai dipendenti, centinaia tra bus e treni fermi per guasti nelle rimesse. E la metropolitana (dalla linea B alla Roma-Lido) che resta senza investimenti e manutenzione, con oltre 200 corse che saltano ogni giorno. E poi gli scioperi che hanno martoriato il servizio, al ritmo di 520 proteste dal 2009 ad oggi.
Altra partecipata: Ama. Qui almeno una guida c’è, con il presidente e ad, Daniele Fortini. Ma questo non mette al riparo l’azienda dei rifiuti (7.838 dipendenti) dalle tante incognite legate al nuovo contratto di servizio. Che fine fa il progetto di rafforzare la società con l’innesto di un partner industriale? Il potenziamento della differenziata, l’affidamento dello spazzamento delle strade ai privati? Questioni aperte e che rischiano di restare senza risposta, con Palazzo Senatorio senza una guida politica. Lo stesso potrebbe valere per Parentopoli: due settimane fa il cda ha avviato il licenziamento di 37 dipendenti e 23 autisti assunti per ragioni clientelari, secondo la magistratura. Una scelta voluta fortemente dal sindaco Marino. E che ora potrebbe perdere la “copertura” istituzionale.
I RITARDI
La partita più grande è quella del Giubileo: mancano 60 giorni. Finora sono partite appena 5 cinque gare su 13. I ritardi dipendono dagli uffici del Comune che recepiscono male le indicazioni dell'Anac. E infatti fino a oggi gli operai lavorano solo a Termini e a piazzale Ostiense, mentre l’Autorità anticorruzione ha sbloccato pochi giorni fa altre quattro gare per viale America, via Appia Antica, via delle Mura Latine e viale di Porta Ardeatina. Altre sono ancora sotto la lente del pool di Cantone. Ma, senza giunta, chi potrà far partire i bandi? Salteranno sicuramente i cantieri da piazza Venezia a via Nazionale. Gli “occhi del mondo” puntati su Roma durante l’Anno Santo straordinario saranno costretti a scorgere buche e strade dissestate anche nel cuore della città. Salta anche il piano di monitoraggio dei tombini per evitare che le strade si allaghino al primo acquazzone.
Da sciogliere anche il nodo dei fondi: il governo sembrava orientato a destinare a Roma altri 30 milioni, da girare quasi integralmente sui trasporti, a partire dalle rotaie della metro. Ma a questo punto quale organo può votare le delibere e gestire le gare in tempi record (andrebbero spesi entro il 31 dicembre)?
ANTI-DEGRADO
Vanno in soffitta anche le tanto annunciate strette sul decoro: dal piano per allontanare i camion bar dai monumenti (appena cominciato), al nuovo regolamento contro i pittori irregolari di piazza Navona, alla delibera anti-alcol per mettere un freno alla movida violenta, alla stretta contro le cicche.
Resta in sospeso anche il nuovo salario accessorio dei 24mila dipendenti comunali, dopo le grane sollevate dal Mef a giugno. I sindacati sono di nuovo sul piede di guerra e minacciano proteste e disservizi che potrebbero paralizzare la macchina amministrativa, dagli sportelli anagrafici ai controlli dei vigili.

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