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Pescara, 23/11/2024
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Data: 11/10/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Il treno deraglia? Ecco come i volontari portano i soccorsi. Simulato un incidente tra le stazioni di Popoli e Bussi. Le Fs: «Ci alleniamo per interventi d’emergenza»

POPOLI «Il fiume Pescara esonda». È il titolo dell’esercitazione di emergenza delle Ferrovie dello Stato che ieri ha impegnato oltre cento persone tra le stazioni di Popoli-Vittorito e Bussi. È stata simulata una frana con l’arresto di un treno passeggeri in prossimità di un ponte ferroviario sul fiume Pescara. L’esercitazione ha simulato il deragliamento del convoglio causato dall’esondazione del fiume, per testare le procedure degli interventi di emergenza e valutare le ripercussioni sulla circolazione dei treni. Scenario dell’addestramento: panico tra gli 80 viaggiatori a bordo, uno dei quali disabile, con 7 di loro e il macchinista del treno feriti, mentre lo svio del convoglio ha provocato l’improvviso spegnimento degli impianti di climatizzazione e di illuminazione interna. Azioni di emergenza: il personale di Trenitalia in servizio sul treno ha informato la sala operativa di Rete Ferroviaria Italiana, che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e del 118 per i primi soccorsi ai feriti. Contattate anche le sale operative della Protezione civile della Regione e della polizia stradale e ferroviaria, intervenute per prestare il necessario soccorso. Un prova che ha verificato l’efficacia e la rapidità dell’attivazione delle procedure per la gestione delle emergenze e del soccorso ai viaggiatori. L’esercitazione è stata coordinata dalla prefettura di Pescara e ha coinvolto le squadre di primo intervento del Gruppo Fs, le strutture operative di Protezione civile Abruzzo, il Comune di Popoli, i vigili del fuoco di Pescara, il 118, le forze dell’ordine (polfer, polizia di Stato e carabinieri), nonché i volontari di Protezione civile. Hanno partecipato anche la polizia locale popolese nel controllo del traffico. «L’esercitazione», dicono le Fs, «rientra fra le iniziative programmate periodicamente per monitorare l’efficacia del flusso comunicativo e della catena del coordinamento, nonché la prontezza dell’intervento delle strutture del territorio. Il tutto per migliorare gli standard di sicurezza e la tutela delle persone, delle cose e dell’ambiente per testare i piani di emergenza e collaudare sul campo il sistema di intervento tecnico e di assistenza previsto dai protocolli d’intesa stipulati tra il Gruppo Fs, Protezione Civile regionale e 11».


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