Si torna in consiglio comunale sulla vicenda della mancata ordinanza di divieto di balneazione dell’agosto scorso che ha portato sul ring il sindaco Marco Alessandrini, con risvolti politici ancora imprevedibili. Lo chiedono le opposizioni di centrodestra, che dopo la seduta straordinaria del primo ottobre ritengono indispensabile un nuovo passaggio istituzionale per chiarire le molte cose rimaste in sospeso, nonostante le verità emerse dagli interrogatori in procura del sindaco e del suo vice, Enzo Del Vecchio e le cose dette in conferenza stampa. Marcello Antonelli, capogruppo di Forza Italia: «Non si può chiudere tutto con il consiglio del primo ottobre, dove l'intervento del sindaco si è macchiato di colpevoli silenzi». Antonelli non entra nel merito delle vicende giudiziarie, ma: «Oggi presentiamo una nuova richiesta di convocazione del consiglio comunale, perché il vero tema è il rapporto del sindaco con la città e le istituzioni».
Guerino Testa, capogruppo del Ncd, esprime lo stesso concetto ricordando le sue vicissitudine quando, da commissario per il dragaggio del porto, si dimise dall’incarico ancor prima di incappare in un’inchiesta della magistratura: «Il consiglio era la sede deputata per ripristinare la verità sulla mancata ordinanza, ma il sindaco ha tradito proprio in quella sede il suo rapporto con la città, tacendo su molte cose. Lo avrebbero dovuto dire anche i consiglieri anziani del Pd, per rispetto nei confronti dei cittadini, invece hanno taciuto». Pochi dubbi anche per Carlo Masci, capogruppo di Pescara Futura: «Alessandrini ha inanellato una serie di comportamenti che gli impediscono di restare ancora su quella poltrona. Ha mentito alla città, ha taciuto alle istituzioni e alla magistratura. In consiglio comunale sarà chiamato anche a chiarire il rapporto con l’Arta, visto che è stato proprio lui a parlare di scelta condivisa con "altri", a proposito della mancata pubblicazione di quella ordinanza».
LA MAGGIORANZA FA QUADRATOUn duro lavoro ai fianchi nei confronti del sindaco Alessandrini e della sua amministrazione, che ricorda molto da vicino quello che ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. Alessandrini ha fatto però capire che non ha alcuna intenzione di farsi da parte, dopo avere ammesso l'errore «a fin di bene» sulla vicenda della balneazione. Attorno a lui fanno quadrato i partiti di coalizione del centrosinistra, anche se nella maggioranza si vive una certa fibrillazione. Sel, dopo un primo comunicato che era stato letto come una presa di distanza dal sindaco, fa adesso sapere che il sostegno politico al sindaco e all’amministrazione non è in discussione. Tutti, nel centrosinistra, parlando però di fase 2, di rilancio dell’azione di governo, nella speranza che la tempesta passi. Molti attendono con curiosità le prossime mosse di Luciano D’Alfonso su questo caso: ciò che sta avvenendo al Comune di Pescara non lascia infatti indifferenti né il Pd, né il governatore della Regione.