ROMA I sindacati dicono sì alla moratoria sugli scioperi in vista del Giubileo. Accogliendo, pur con qualche distinguo, l’invito lanciato dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, a sedersi intorno ad un tavolo per trovare una soluzione di buon senso. E a farlo rapidamente, visto che il tempo a disposizione per trovare un’intesa, proprio sul modello Expo, non è poi così tanto. Anzi è quasi scaduto.
L’obiettivo del ministro, che ha illustrato il suo piano al Messaggero, è quello di stabilire una sorta di pax sindacale, una tregua a tutto campo per evitare disagi ai cittadini romani e ai milioni di turisti che affluiranno nella Capitale. Salvaguardando, è bene sottolinearlo, allo stesso tempo i diritti dei lavoratori.
«Certo che siamo favorevoli a questa iniziativa - spiega Giovanni Luciano, segretario generale della Fit - Cisl. «Da tempo - aggiunge - avevamo sollecitato un vertice con il ministro Delrio per affrontare il tema. Siamo d’accordo nel trovare un accordo, ma fortemente contrari ad una imposizione per legge, per decreto, che riteniamo non costituzionale». All’Expo di Milano, ricorda il sindacalista, è stato siglato un protocollo che ha messo tutti d’accordo: organizzazioni sindacali locali, Comune, municipalizzate e istituzioni. Un patto che ha funzionato e che ha consentito alla manifestazione di marciare a pieno ritmo, senza intoppi o brutte figure internazionali.
I PALETTI
«L’idea della moratoria - sottolinea il leader della Uil Carmelo Barbagallo - ci piace e siamo disponibili. Lo abbiamo fatto all’Expo e 15 anni fa per il Concilio. Certo bisogna stare attenti. Perché se da un lato, come dice giustamente Delrio, bisogna tutelare i cittadini romani e i milioni di pellegrini, dall’altro è necessario evitare che vengano commessi abusi dalla controparte datoriale».
Insomma, fa capire il numero uno della Uil, sarebbe anche giusto che in occasione del vertice con il ministro, si affrontasse la questione del contratto del trasporto pubblico locale, fermo da ben 7 anni». Escluso invece il riscorso ad una legge di regolamentazione. «Speriamo solo che il Governo non si avventuri in un’altra legge incostituzionale» - taglia corta Barbagallo. Del resto la Uil è stata la prima tra le organizzazioni a proporre lo sciopero virtuale nei trasporti, proprio per scongiurare che le astensioni dal lavoro arrecassero danni ai cittadini o ai turisti. In sostanza, si dichiara lo sciopero, ma i lavoratori che vi aderiscono continuano a prestare il loro servizio. Non percepiscono lo stipendio, ma la controparte deve versare ad un apposito fondo, per ogni lavoratore che sciopera, il corrispettivo di tre giornate di lavoro. Barbagallo lancia poi una frecciata al Garante sugli scioperi. «Il Garante – sostiene ancora il leader della Uil - sarebbe dovuto intervenire quando il Governo non ha rinnovato i contratti dei lavoratori del pubblico impiego, piuttosto che attendere la sentenza della Corte costituzionale».
NUOVE REGOLE
Tornando al Giubileo e al rischio caos in caso di manifestazioni o scioperi selvaggi, Luciano della Cisl, ribadisce che la convocazione al ministero deve essere immediata. «Purtroppo - spiega - Roma è in una situazione ben più complessa rispetto a Milano. Non c’è il sindaco, l’Atac è in gravissima difficoltà, la tensione alta. Ben venga quindi l’incontro con Delrio, perché è fondamentale e allo stesso tempo urgente avere un interlocutore stabile e autorevole. Semmai siamo già quasi fuori tempo massimo, attendevamo da questa estate una convocazione».
Anche la Cgil vede di buon occhio un’intesa a largo raggio, mentre un’intervento legislativo è considerato impraticabile. Per Rossana Dettori, segretario generale Fp Cgil, serve un accordo perché «solo con la contrattazione si possono gestire i grandi eventi». «Fin da quando papa Francesco ha annunciato il Giubileo il sindacato - aggiunge Claudio Di Berardino, segretario della Cgil Lazio - abbiamo chiesto all'amministrazione capitolina, alla Regione e alle imprese di aprire una contrattazione in anticipo. Pensiamo che sia importante arrivare all'avvio del grande evento con l'organizzazione del lavoro già stabilita, senza inventarci leggi nuove o deroghe per limitare il diritto di sciopero dei lavoratori». Sì quindi al vertice ministeriale, per trovare un modus operandi, come l’ha definito Delrio, che consenta uno svolgimento normale e senza traumi del Giubileo.