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Pescara, 23/11/2024
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19/10/2015
La Repubblica
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Repidee, Cantone incontra Ezio Mauro: "La corruzione si può battere ma serve svolta della politica". A Pescara faccia a faccia tra il direttore di Repubblica e il presidente dell'Anac, che dice: "E' necessario un cambiamento culturale, come avvenuto per la mafia". |
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PESCARA - Raffaele Cantone arriva a Pescara - all'appuntamento di RepIdee dedicato alla battaglia contro la corruzione - dopo l'esplosione dell'ultimo scandalo Atac, gli arresti in Lombardia, quelli per gli appalti del Giubileo. Un faccia a faccia con il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, in una sala stracolma, nel centro ex Aurum. Parla subito dopo il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, e il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo. E, in un'ora e mezzo, lancia diverse accuse alla politica per il passato e anche per il presente. Come per il recente innalzamento della soglia del contante, deciso con la manovra. Lunghe code e sala gremita, RepIdee conquista Pescara Navigazione per la galleria fotografica 1 di 10 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow
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Tutti gli interventi fatti finora in questo nostro festival - comincia Ezio Mauro - sono stati animati dal tentativo di trovare una soluzione per un cancro della corruzione che in Italia si porta via 67 miliardi l'anno. Chi gliel'ha fatto fare - è la prima domanda - ad assumere un simile incarico alla guida dell'Anac?
Cantone spiega che la battaglia non è perduta, che non si sente sconfitto. Afferma che la cifra di 67 miliardi, avvalorata dalla Corte dei Conti, non ha base scientifica. E assicura: "Gli arresti di questi ultimi giorni dimostrano che gli anticorpi ci sono. Certo è una battaglia trasversale che deve coinvolgere magistratura, politica, macchina amministrativa. Ma c'è una parte del Paese che vuole reagire". Poi l'atto d'accusa nei confronti della politica: "Molti consiglieri comunali non sono corrotti, sono corruttori e vengono inseriti nella logica che - se per esempio c'è un dirigente che crea problemi - quel dirigente va cacciato. La classe politica viene utilizzata dalla mafia come un autobus. Cambiati i referenti, si cambia l'autobus. Quindi per uscirne non basterà alcuna Anac, nessuna magistratura. Servono scelte forti della classe politica". E ancora: "Il disastro vero è nelle società pubbliche. Lo dimostra un'azienda come l'Atac che ha assunto 600 persone senza alcun concorso". Parole pronunciate non a caso. E' stata proprio l'Anac, negli ultimi giorni, a far emergere uno degli scandali di peggiore sperpero di denaro pubblico: oltre il 90 per cento dei 2 miliardi e 200 milioni di appalti, chiusi tra il 2011 e il 2015, affidati senza gara. Rep Idee, Cantone: "Corruzione si può battere con svolta politica" Condividi
Cantone apre poi il capitolo Expo: "Abbiamo scoperto un sistema di mediatori, come Frigerio e Greganti, che erano tutt'altro che sconosciuti. Frigerio era stato condannato con sentenza definitiva ed è stato rieletto. C'è dunque un problema di opinione pubblica. Oggi però ignorare il fenomeno è più difficile. La chiave è dimostrare ai cittadini che la corruzione è sconveniente. Serve un cambiamento culturale come per la mafia, dove tutti si sono resi conto che rappresenta un danno per il Paese. Un'impresa che utilizza la corruzione non farà mai innovazione, per esempio. E non a caso i Paesi con più alta corruzione sono quelli con basso tasso di ricerca".
Ezio Mauro sottolinea che la presenza di personaggi riapparsi dai tempi di Tangentopoli dà l'impressione di un know how sulle tangenti. Come è possibile che certi personaggi si ripresentino?
Per Cantone l'effetto di Mani pulite è stato quasi darwiniano, sono sopravvissuti i corruttori più abili. Il sistema di Tangentopoli, che è stato la grande occasione, ha però portato una serie di norme che hanno peggiorato la situazione. Ed attacca la legislazione del governo Berlusconi su abuso d'ufficio, reati fiscali, prescrizione. Ma critica anche una riforma del centrosinistra, quella del titolo quinto della Costituzione: "E' stata criminogena perché ha moltiplicato i centri di spesa". Rep Idee, Cantone, Saviano e il prefetto "distratto" Condividi
Poi Cantone apre una partentesi sul ruolo di Roberto Saviano nel denunciare la presenza della criminalità organizzata anche al Nord. "Ha cominciato parlando della camorra a Parma mentre il prefetto diceva che non era vero niente". Parole forti anche su papa Francesco, "che ha una funzione importante nel denunciare la corruzione". E più in generale loda la Chiesa dell'era Bergoglio, che ha assunto una posizione netta contro la mafia.
Infine, critica l'innalzamento della soglia del contante a 3mila euro: "Ho preso posizione. Ho detto che sono assolutamente contrario. Credo che la norma precedente avesse un valore soprattutto simbolico, ma questa scelta è sbagliatissima. La lotta all'evasione ha bisogno di una stabilità normativa, di scelte chiare e continue. Non di sali e scendi. E la leva fiscale non può essere usata per risolvere problemi di bilancio".
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