TERAMO Il progetto per l'arretramento della stazione torna in pista. Tramontato il programma Pegasus, che prevedeva investimenti delle Ferrovie e degli enti locali interessati in opere di riqualificazione di scali su tutto il territorio nazionale, l'intervento verrà affidato a privati. E' questa la soluzione alternativa messa a punto da Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria, per dare concretezza a un progetto di cui di parla, con diverse versioni tecniche, da circa vent'anni. L'operazione passerà attraverso un bando, emesso dal gestore, per l'individuazione di un privato che accorcerà il binario di circa duecento metri e in cambio otterrà volumetrie da collocare nell'area liberata. I tratti essenziali dell'iniziativa, di cui il sindaco Maurizio Brucchi è venuto a conoscenza durante recenti colloqui con i vertici di Rfi, sono questi ma i passaggi procedurali saranno più complessi e coinvolgeranno anche il Comune nella fase di elaborazione della proposta. La premessa è che gli oltre due milioni di euro che le Ferrovie intendevano destinare a Pegasus non sono più disponibili. Venute meno le risorse proprie, da integrare con altri stanziamenti pubblici, la società ha deciso di realizzare il programma, nel quale è inserito anche il progetto teramano, con il coinvolgimento del privati. «L'arretramento della stazione è un intervento strategico di ricucitura urbanistica della Gammarana al resto della città», sottolinea Brucchi, «il nostro interesse è la realizzazione della piazza nell'area di risulta». Il nuovo capolinea dovrebbe attestarsi, infatti, all'altezza del deposito dismesso che fiancheggia lo spazio in cui sono in corso i lavori di allestimento del parcheggio di lunga sosta. La zona intorno all'edificio della stazione, che verrà ristrutturato, resterà dunque libera anche grazie allo spostamento dei distributori di benzina e diventerà il punto di contatto tra viale Crispi e via Aeroporto. Il progetto, però, indica l'allestimento in quell'area anche di negozi, uffici e un di albergo sfruttando strutture già di proprietà delle Ferrovie e cubature aggiuntive assegnate sulla base delle prescrizioni contenute nel piano regolatore. Rfi, dunque, è intenzionata a inserire l'intero pacchetto nel bando che dovrebbe pubblicare a stretto giro. Così, il privato interessato realizzerà i lavori di arretramento del capolinea ferroviario e acquisirà le volumetrie previste. Brucchi mette le mani avanti. «Non ci sarà alcuna speculazione edilizia», tiene a precisare, «perché l'intervento urbanistico rientrerà nei limiti dettati dalla scheda del Prg». Ad ulteriore garanzia dell'interesse pubblico andrà inoltre la concertazione tra Rfi e Comune. Prima della pubblicazione, infatti, il bando sarà illustrato e discusso dalla società proponente con l'amministrazione cittadina per la conferma dei contenuti da sottoporre all'attenzione degli investitori privati. Da chiarire è anche il ruolo dell'ente nell'operazione. Il Comune sarebbe intervenuto nel programma Pegasus con 600mila euro, ricavati dagli oneri di urbanizzazione per il trasferimento del Globo da viale Crispi all'ex Adone della Gammarana, da destinare all'allestimento della piazza. L'intervento di un privato, però, sposta gli equilibri rimettendo in gioco la posizione dell'ente che andrà ridiscussa nella trattativa con la società ferroviaria. Il tutto si dovrebbe concretizzare a stretto giro, considerato che l'emissione del bando è data per imminente. Per Brucchi, che attende la verifica carte alla mano dell'operazione, la prospettiva è comunque interessante. «Il progetto è rimasto incastrato tra gli scogli della crisi economica», fa notare, «ma così ha trovato un nuovo sbocco».