PESCARA Alla fine di una riunione fiume arrivano le prime scuse: «Se qualche errore è stato fatto, è stato commesso in buona fede e nell’interesse della città. Noi come partito ci scusiamo e non deve succedere più», dice il segretario pescarese del Pd Moreno Di Pietrantonio, «adesso, però, andiamo avanti: la città ha bisogno di essere governata seriamente e il nostro sindaco è stato stravotato». Il Pd difende il sindaco Marco Alessandrini e il vice Enzo Del Vecchio, entrambi indagati per l’ordinanza fantasma del divieto di balneazione per i presunti reati di omissione di atti d’ufficio e falso ideologico. Ieri, nella sede di via Lungaterno, c’è stata una riunione durata più di 3 ore e mezzo per discutere di un caso che tiene banco da due mesi e mezzo. Il Pd respinge gli attacchi del centrodestra e del M5S che chiedono le dimissioni di Alessandrini «perché ha mentito alla città». E si è parlato anche dell’ordinanza con il sindaco che ha difeso il proprio operato. Per ora, i fatti dicono che Alessandrini ha sempre sostenuto di aver firmato il divieto di balneazione il primo agosto, a seguito di una rottura della fogna in via Raiale accaduta il 28 luglio, e poi di non averlo reso pubblico aspettandosi un immediato ritorno alla normalità. Invece, interrogato per la seconda volta in due giorni dalla pm Anna Rita Mantini, il sindaco ha confermato il sospetto di squadra mobile e procura: l’ordinanza è stata fatta il 3 e retrodatata all’uno solo per zittire le polemiche politiche. Con l’inchiesta che si avvicina alla conclusione, il Pd afferma che si va avanti: «Sono tutti pronti a ribadire fiducia al sindaco», dice Di Pietrantonio, «non c’è stato alcun facinoroso. Il sostegno al sindaco è fuori discussione, ora va rilanciata l’azione amministrazione». Per la riunione si sono mossi gli stati maggiori del partito, a partire dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso che ha dettato una bozza di agenda delle cose da fare in città, ripartendo dal basso, per esempio, dai parcheggi. Hanno partecipato anche Alessandrini e Del Vecchio. E poi il deputato Antonio Castricone, il segretario regionale Marco Rapino, il provinciale Francesca Ciafardini, il cittadino Moreno Di Pietrantonio, gli assessori comunali e i consiglieri, sia i più agitati che vorrebbero un cambio nell’amministrazione che i più tranquilli pronti a difendere il sindaco sempre e comunque. Per adesso, però, sono esclusi cambiamenti: bisogna approvare il bilancio entro fine anno, fa capire Di Pietrantonio, e fino ad allora non ci saranno movimenti.