PESCARA Parte stamattina da Roma alla volta del tribunale di Pescara il “pullman della legalità” con a bordo una cinquantina di tassisti e noleggiatori di auto con conducente che si battono contro l’abusivismo nel comparto taxi. Su iniziativa dell’associazione “Tutela legale taxi”, accompagnati dai loro legali, i tassinari della Capitale hanno deciso di presentarsi alla prima udienza del processo, che si terrà stamane, alle 9, nel palazzo di giustizia pescarese, a carico dell’ex sindaco di Turrivalignani Roberto Di Cecco (all’epcoa arrestato), di altri amministratori, pubblici ufficiali e noleggiatori da rimessa, per reati non uguali per tutti – che vanno dalla corruzione all’abuso all’estorsione, commessi secondo la Procura nell’ambito del rilascio di autorizzazioni di noleggio auto con conducente (Ncc) e per aver fatto un utilizzo illecito dei permessi in violazione alla legge. L’inchiesta risale al 2012. L’associazione di categoria dei tassisti, che si batte contro l’illegalità in collaborazione con diverse sigle sindacali del settore, si è costituita parte civile nel procedimento penale in corso a Pescara, per difendere le ragioni dei lavoratori del settore che rispettano le regole e per rivendicare un risarcimento, non ancora quantificato, per i gravi danni che subiscono ogniqualvolta vengano violate le leggi sul rilascio delle autorizzazioni, un’illegalità che favorisce la concorrenza sleale a svantaggio degli operatori regolari. I tassisti romani intendono far sentire la loro voce e spiegare le ragioni della protesta che li ha portati a Pescara con il pullman della legalità, attraverso una conferenza stampa alle 10. Una presa di posizione a sostegno del lavoro della magistratura, contro il malaffare dei permessi facili. «Qui ci sono in ballo tante irregolarità che danneggiano non solo i tassisti e noleggiatori onesti che operano nel pieno rispetto delle leggi», spiega Riccardo Cacchione, del direttivo dell’associazione romana “Tutela della legalità taxi”, «va anche detto che queste situazioni in cui gli amministratori o altri pubblici ufficiali comunali trasgrediscono le norme per rilasciare autorizzazioni a chi poi una volta ottenuto il permesso va a lavorare a Roma o in un’altra città, recano grave danno ai territori di quei Comuni che si prestano a queste operazioni illecite. Territori dove si viene a creare anche una carenza a livello occupazionale, perché stiamo a parlare di attività lavorative e se quei posti che si possono creare nel settore vengono dirottati altrove, aggirando la legge con procedure irregolari, ne consegue che quei territori ne risentono negativamente, per non parlare che ne risente anche il locale comparto trasporti, al quale si sottrae una potenziale risorsa e un servizio». Secondo la legge, il Noleggio con conducente (Ncc), offre un servizio di trasporto, a tempo o a viaggio, senza limite territoriale. L'inizio o la fine del servizio deve però avvenire nel Comune che ha rilasciato l'autorizzazione e la rimessa dei mezzi utilizzati per il servizio deve essere ubicata nell’ambito dello stesso Comune. Dalle indagini condotte in Abruzzo nel 2012 dalla polizia stradale è emerso che molti autisti di Ncc che non erano riusciti a ottenere la licenza a Roma, l'hanno in seguito ottenuta illegittimamente da 65 Comuni abruzzesi e sono poi tornati a operare di fatto nella capitale. Il solo Comune di Turrivalignani, meno di 900 abitanti, ha rilasciato 80 licenze.