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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/10/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fisco, 730 precompilato 220 mila “avvisi bonari”. Con la nuova dichiarazione le Entrate hanno scovato anomalie ed omissioni. Si tratta di contribuenti che non hanno denunciato uno o più redditi da lavoro.

ROMA La riforma che ha introdotto la dichiarazione precompilata ha centrato i primi due obiettivi: individuare quasi in tempo reale anomalie ed errori che un tempo sarebbero state scoperti magari fra tre anni ed evitare così ai contribuenti “sbadati” multe postume salatissime. Arrivano i risultati del 730 precompilato e il panorama che sembra emergere è la traduzione concreta dei principi di collaborazione tra fisco e contribuente che hanno ispirato la strategia fiscale indicata dal premier Matteo Renzi degli ultimi mesi. In questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta inviando a 220 mila contribuenti avvisi «bonari» su anomalie riscontrate nella dichiarazione dei redditi. In pratica, grazie alle informazioni recapitate al fisco dai datori di lavoro, dagli enti previdenziali o dai sostituti di imposta, su un totale di circa 19 milioni di precompilate, l’Agenzia ha riscontrato oltre 200 mila casi di contribuenti che, pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione, non hanno presentato la dichiarazione. In particolare, sono finiti nel mirino delle Entrate coloro che, pur avendo diverse fonti di reddito, non le hanno denunciate e dunque non hanno pagato il conguaglio delle imposte.
NIENTE CONTROLLI
L’identikit di questi contribuenti? Al netto di una quota fisiologica e non indifferente di evasori veri e propri, si tratta di dipendenti con più lavori o di pensionati che arrotondano l’assegno previdenziale. Ma, ovviamente, c’è anche una quota di persone che, sbagliando, ha compilato il modello Unico. Le lettere, rassicurano gli uomini del direttore delle Entrate Rossella Orlandi, sono comunque «bonarie» perché, nell’ottica di un fisco semplice e «amico», c’è ancora tempo per ravvedersi con entro la fine dell’anno, subendo delle sanzioni ridotte. Chi riceve la lettera, spiegano nel dettaglio dall’amministrazione fiscale, può presentare il modello Unico Persone Fisiche entro il 29 dicembre 2015 (entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria del 30 settembre) beneficiando con il ravvedimento operoso di una significativa riduzione delle sanzioni dovute per la tardiva dichiarazione (25 euro) e per gli eventuali versamenti (il 3,75% sull’imponibile). La lettera salva di fatto dai controlli invitando i contribuenti, che in presenza di più redditi (senza conguaglio) non hanno presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2014, a verificare autonomamente la propria posizione prima che a farlo sia l’Agenzia.
Questo tipo di anomalie vengono normalmente riscontrate a distanza di anni dalla presentazione della dichiarazione, con l’applicazione di sanzioni e interessi in misura piena. In poche parole, avvisando subito i contribuenti il fisco evita loro di pagare domani fino al 240% di quanto dovuto oggi. Di fatto, grazie alla precompilata, è possibile individuare le anomalie in tempo reale e, ricevendo l’avviso preventivo, il cittadino può rimediare da solo tramite l’istituto del ravvedimento operoso, senza imbattersi mai nei controlli. L’operazione precompilata, tra l’altro, sta imboccando una fase importante. Da alcune settimane, infatti, le farmacie hanno cominciato a trasmettere al fisco, passaggio che quest’anno non era stata fatto, i dati delle spese sostenute dai contribuenti. Ma non tutte le spese sanitarie potrebbero figurare nella precompilata 2016 in quanto l’Ordine dei medici, in dissenso nei confronti del decreto che introduce sanzioni fino a 50 mila euro per i camici bianchi in caso di mancata o errata trasmissione dei dati, ha minacciato lo stop ad ogni collaborazione con il ministero dell’Economia.

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