ROMA Se da una parte c’è un Campidoglio in piena smobilitazione (assessori che non partecipano più alle giunte, sindaco Marino distratto dalla vicenda scontrini, staff che inizia a consumare le ferie arretrate), dall’altra ci sono Palazzo Chigi e la Prefettura in grande fermento. Riunioni, colloqui informali, uffici al lavoro. La pratica è nelle mani di Antonella Manzione, capo dell’ufficio legislativo del Governo, e del sottosegretario Claudio De Vincenti. Si corre.
In mezzo c’è il 2 novembre, giorno dei defunti e soprattutto del cambio della guardia: se ne andrà Marino, arriverà il commissario (in pole rimane sempre Bruno Frattasi) che sarà accompagnato dal «dream team» di vice. Il premier Renzi vorrebbe chiudere il grosso dell’impianto prima di giovedì, quando partirà per il Sudamerica. Questi dunque sono i giorni del «vestito giuridico e amministrativo» della Roma senza Marino. Le ore dei contatti e della conta “a chi ci sta”.
L’INCONTRO
Non a caso ieri è stato avvistato a Palazzo Chigi Marco Rettighieri, il dirigente di Fs e ora direttore dell’Expo, che sarà chiamato a occuparsi del nervo più scoperto della città: la grana trasporti.
La soluzione era stata suggerita dall'assessore uscente Stefano Esposito, pensando soprattutto allo stato dell’azienda Atac. In queste ore si sta pensando di nominare Rettighieri commissario ai Trasporti con una decreto del consiglio dei ministri. Insieme al titolo, che comporta maggiori poteri soprattutto nella gestione ordinaria, il Governo dovrebbe anche allentare i cordoni della borsa. Sempre in ottica inizio del Giubileo, al via il prossimo 8 dicembre. Ma quanti soldi arriveranno? «I 500 milioni sono una bufala - ha detto Marco Causi -. Chi ha messo in giro questa notizia ha messo in giro una bufala». Secondo il vicesindaco dimissionario una stima realistica indica in 70-100 milioni i soldi disponibili, da destinare alla manutenzione dei mezzi del Trasporto pubblico locale (Tpl); 30 milioni dei quali provenienti dallo sblocco del Patto di stabilità e il resto da finanziamenti a progetti.
I DOSSIER
Lo stato delle linee A e B della metro, ma anche quello degli autobus romani, è sotto gli occhi di tutti: servono interventi di manutenzione e vanno accelerati i tempi. Un commissario, con potere di deroga al codice degli appalti proprio come è avvenuto per l’Expo, è la soluzione ideale. Rettighieri si è detto disponibile alla sfida, mentre sembra aver declinato, non solo per motivi di incompatibilità, un ruolo diretto dentro alla governance di Atac. Parentesi: la municipalizzata ora nel mirino dell’Anticorruzione per appalti da 2 miliardi di euro deve ancora approvare il bilancio e si trova con un direttore generale che si è dimesso, Francesco Micheli, e un ad, Danilo Broggi, intenzionato a farlo quanto prima. E domani c’è l’assemblea dei soci. Non solo metro, ma anche sport e cultura. Ecco perché sono stati contattati direttamente dal premier Giovanni Malagò e Carlo Fuortes. Il primo, presidente del Coni, si è detto disponibile a ricoprire il ruolo di commissario allo sport e ai Grandi eventi con la mente punta alla candidatura olimpica di Roma 2024. Fuortes, manager del Teatro dell’Opera, sarebbe l’uomo su cui puntare per non far morire la cultura nella Capitale in questi otto mesi. La squadra sarà composta da dieci persone. La priorità adesso è costruire il «vestito giuridico e amministrativo» della nuova Roma.