ROMA Aperto il varco la gara ad infilarsi è cominciata. Il primo a buttarla lì, è stato Filippo Bernocchi, il delegato «energia e rifiuti» dell’Anci, l’associazione dei Comuni. Se nella bolletta elettrica ci può andare il canone della Rai, è la sintesi del suo ragionamento, perché non caricarci sopra anche la Tari, la tassa sui rifiuti. In fin dei conti non è che i Municipi hanno meno evasori della Tv pubblica. Al di la della proposta, che lascia il tempo che trova, l’intemerata di Bernocchi mette in luce uno dei primi nodi che andranno sciolti dal governo nell’operazione «canone in bolletta». Le società elettriche dovranno trasformarsi in esattori per lo Stato. Molte di loro, Enel compresa, sono società quotate in Borsa, e difficilmente potranno prestare «gratis» i loro sistemi di fatturazione e di riscossione. È solo una delle questioni che sono ancora sul tappeto e che la norma inserita nella legge di Stabilità rimanda ad un decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 45 giorni dall’approvazione della manovra. E qui sorge un secondo interrogativo. Rilevante.
I NODI APERTICe la farà il governo ad introdurre il canone in bolletta già nel 2016? A Palazzo Chigi ne sono convinti. Ma la Rai incassa le somme a gennaio di ogni anno, e la legge di Stabilità entra in vigore il primo giorno dell’anno. Servirà una corsa contro il tempo per addebitare sulla prima bolletta del primo bimestre del 2016, quella che scade a febbraio, la prima rata del canone. L’importo è chiaramente stabilito nella norma: 100 euro che scenderanno a 95 nel 2017. Essendo la cifra spalmata su sei bollette bimestrali, ogni volta che si pagheranno i consumi elettrici bisognerà aggiungere al conto altri 16,66 euro. Ma cosa succede se chi riceve la bolletta ritiene che il canone della Tv non sia dovuto? E non è un’ipotesi di scuola, perché ogni nucleo familiare è tenuto a pagare la tassa una sola volta, ma una stessa persona potrebbe avere più bollette intestate: casa delle vacanze, garage, persino quella di una cappella del cimitero. Nel caso in cui l’addebito del canone dovesse arrivare su due bollette, il consumatore dovrà seguire un iter non semplicissimo. Prima di tutto dovrà compilare un nuovo bollettino postale scomputando dal costo dell’energia quello del canone. Poi dovrà comunicare alla società elettrica che la tassa non è dovuta. Questo potrebbe avvenire anche se in casa non ci sono televisori o «altri apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo», come può essere anche un computer. Mentire in questa comunicazione sarà particolarmente rischioso, perché diventerà un reato, con una pena fino a due anni prevista dal codice per le dichiarazioni mendaci. Toccherà alle società elettriche comunicare al Fisco chi sono i «morosi».
LE BOZZENelle prime bozze del provvedimento era prevista una sanzione di 300 euro per i gestori che non effettuano questa segnalazione. Poi la multa è stata ridotta a 30 euro e, infine, nelle ultime bozze è del tutto scomparsa. Salta, invece, per adesso, la sanzione di 500 euro per chi evade il canone, ma rimarrà la formulazione attuale, una sanzione da due a sei volte, quindi fino a 600 euro. Ma anche su questo il testo non è ancora chiuso. Ai morosi, comunque, in caso di mancato pagamento del solo balzello sulla televisione, non sarà staccata la corrente elettrica. Nel decreto attuativo che dovrà essere scritto dal ministero dello Sviluppo, il nodo più delicato da sciogliere sarà quello della banca dati unica per la fatturazione. Una questione molto delicata per le società energetiche. Dovranno mettere in comune i nominativi e la residenza dei propri clienti. Un’informazione commerciale che fino ad oggi hanno custodito gelosamente. Tutto questo comporterà anche una completa ristrutturazione dei software di fatturazione. Per la Rai, invece, i vantaggi sono evidenti. La Tv pubblica ha un’evasione stimata in circa il 25-28%. Dei 22 milioni di famiglie che possiedono un televisore, solo in 16,5 milioni pagano il canone. Una voce dalla quale, nel 2014 ha incassato circa 1,6 miliardi di euro. Con la fatturazione in bolletta, secondo alcune stime, potrebbe portare a casa fino a 600 milioni in più.