Sul Gran Sasso si sta per realizzare «il più grande impianto sciistico d’Abruzzo che prevede la cementificazione di molte aree». Un’opera ciclopica, «probabilmente una delle più grandi che sia mai stata progettata sulle montagne d’Abruzzo, con un costo complessivo di circa 40 milioni di euro». E’ questo il contenuto testuale, alquanto singolare, di un’interrogazione parlamentare a risposta scritta rivolta il 13 ottobre al Ministero dell’Ambiente da Beatrice Brignone, una giovane deputata marchigiana entrata da poco alla Camera (proclamata 23 luglio, convalidata 13 ottobre) in sostituzione di Enrico Letta, dunque nelle liste del Pd, e iscritta al Gruppo Misto. Il documento (numero 4-10718) interroga su una presunta massiccia cementificazione all’interno del Parco del Gran Sasso, assurto addirittura a «patrimonio dell’umanità».
IL «PERICOLO»
Scrive la Brignone che il Parco «è nuovamente messo in pericolo dalla realizzazione del più grande impianto sciistico d’Abruzzo che prevede la cementificazione di molte aree interne al Parco distruggendo la sua biodiversità e ricchezza naturale; l’opera di realizzazione dell’impianto sciistico è probabilmente una delle più grandi che sia mai stata progettata sulle montagne d’Abruzzo, con un costo complessivo di circa 40 milioni di euro; secondo la Regione Abruzzo, sono almeno 60 i sindaci della provincia dell’Aquila che hanno espresso forti critiche e preoccupazioni». E quindi, chiede al Ministro «se ritenga opportuna la realizzazione di un così imponente impianto sciistico all’interno del Parco del Gran Sasso, patrimonio dell’umanità; se non ritenga invece sensato mantenere l’attuale perimetro del Parco, dei siti di interesse comunitario (Sic) e zone di protezione speciale (Zps) e di procedere a un piano di sviluppo e turismo sostenibile puntando sul restauro». L’interrogazione è destinata a sollevare aspre polemiche visto che interviene in maniera molto scomposta su temi caldissimi: il progetto per l’ammodernamento delle Fontari, al vaglio della Regione, costa in realtà sei milioni e prevede, al momento, il raddoppio del tracciato (molto discusso) ma non certo una massiccia cementificazione. Quaranta milioni è il totale dei fondi a disposizione per lo sviluppo dell’intera area.