In cambio la possibilità di utilizzare le volumetrie liberate quindi spazi per negozi ma si parla anche di un albergo.
L'arretramento della stazione rischia di diventare l'ennesima incompiuta alla teramana? Il progetto, di cui si discute da quasi 20 anni e rilanciato nel 2013, non ha mai visto la luce. E adesso, con il tramonto del programma di investimenti Pegasus, potrebbe finire definitivamente in cantina. La soluzione, però, potrebbe arrivare dai privati: è questo, almeno, quello che spera il sindaco Maurizio Brucchi, condividendo l'idea lanciata da Ferrovie dello Stato, che, pur non promettendo più i 2 milioni di euro necessari per l'opera, è pronta a lanciare un bando destinato a dei privati interessati a realizzare l'arretramento della stazione, di fatto si tratta di circa 200 metri, ottenendo, in cambio, di poter utilizzare le volumetrie liberate.
NUOVA PIAZZA ED ESERCIZI
"La scheda del Piano regolatore generale resterà la stessa - spiega il sindaco Brucchi - quindi non ci sarà aumento di cubature a vantaggio dei privati, verranno spostati i benzinai e verrà creata, come è nostro interesse, una piazza nell'area di risulta". Insomma, l'idea di fondo, più o meno, resta, solo che sarà il privato a realizzarla inserendo anche negozi e addirittura, forse, anche un albergo. Secondo gli accordi tra Rfi e Comune, prima della pubblicazione, il bando sarà sottoposto all'attenzione dell'amministrazione comunale. L'intervento sin inserisce nella linea di sviluppo del quartiere Gammarana già in atto: nella stessa zona si sta realizzando il maxi parcheggio da 110 posti auto per la lunga sosta. Con l'arretramento della stazione si andrebbe a completare l'idea della maggiore inclusione del quartiere al resto della città, la stessa ratio che muove il progetto "Greenway" di realizzazione delle nuove piste ciclopedonali.
LA STRUTTURA NON SI TOCCA
Aveva ragione la consigliera Maria Cristina Marroni, che si era schierata contro l'abbattimento del deposito ferroviario, inizialmente previsto nel progetto di realizzazione del maxi parcheggio. Quella struttura non può essere abbattuta, perché è sottoposta a vincolo da parte delle Sovrintendenza. "Quello di Teramo è un esemplare standard della tipologia di magazzini costruiti nel '900 dalle Ferrovie in tutto il territorio italiano e rappresenta, assieme al palazzo che ospita la stazione, una testimonianza storica di rilievo", spiega la consigliera, che ha sollecitato anche un dibattito pubblico sul recupero del deposito merci, citando un esempio suggestivo: quello del Comune di Cotignola ,in provincia di Ravenna, che ha portato a termine con successo il progetto di riutilizzo dell'ex deposito ferroviario trasformandolo in un piccolo teatro. Il problema però consiste nel fatto che il Comune non è proprietario della struttura, quindi spetta alle Ferrovie decidere quale sarà il suo futuro.