Ma l’assessore esclude aumenti di tasse e ticket: «Le aliquote sono al massimo. Per far tornare i conti si riorganizzerà la spesa».
PESCARA Matteo Renzi aveva lanciato il suo avviso (quasi premonitore) circa un anno fa: «Le Regioni hanno molte cose da farsi perdonare». E ora la mannaia della legge di Stabilità fa tremare anche l'Abruzzo. L'assessore Silvio Paolucci non nasconde la preoccupazione: «Se le cose dovessero restare così, quest'anno non saremo neanche in grado di predisporre il bilancio». Su 4,3 miliardi di tagli alle Regioni, due riguardano il fondo nazionale sanitario, gli altri i trasferimenti. Con una opzione in più per l'Abruzzo, che essendo iscritto nel libro nero delle otto Regioni ancora sottoposte al cosiddetto piano di rientro (le altre sono Lazio, Campania, Molise, Calabria, Sicilia, Piemonte e Puglia) può agire solo su due leve: l'aumento delle addizionali Irpef e Irap, o l'aumento dei ticket sanitari. Paolucci esclude entrambe le ipotesi: «Le tasse non possono essere aumentate perché le aliquote sono già al massimo. E non è assolutamente mia intenzione intervenire sui ticket». E allora, dove si troveranno i soldi per mandare avanti le Asl e l'intero sistema sanitario abruzzese, che dal taglio al fondo nazionale vedrà decurtato il suo budget di circa 45milioni? «Cercheremo di far fronte a questa minore entrata riorganizzando la spesa. Del resto, è quello che stiamo già facendo per chiudere i conti in equilibrio. Ma l'allarme lanciato dalle altre Regioni è anche il nostro: basti pensare all'introduzione di farmaci innovativi per la cura di alcune malattie, come l'epatite C, che sono costosissimi e a cui dovremo comunque far fronte».
INSIDIE
Per Paolucci le insidie maggiori della legge di Stabilità si annidano però da un'altra parte: «Il tema che ci preoccupa di più è quello dei tagli sul bilancio. Per noi, quest'anno, su un consuntivo di 380milioni al netto del fondo sanitario e dei trasferimenti sui trasporti, la minore entrata di cui si parla sarà di circa 50-60milioni. A questo si aggiunge un aumento della spesa, per ulteriori 50 milioni, che ci viene imposto per ammortizzare il disavanzo pregresso di 500 milioni. E' chiaro che se da un lato diminuiscono le entrare e dall'altro aumenta la spesa, dove li troviamo questi 100milioni? Stando così le cose non siamo nelle condizioni di reggere. E neanche di fare il bilancio, considerato che come abbiamo detto, con le aliquote già al massimo non possiamo neanche agire sulle tasse».
GOVERNATORI
La bozza di legge di Stabilità licenziata dal Governo è approdata proprio ieri al Quirinale, accompagnata dalle ire dei governatori. Paolucci assicura tuttavia che nulla è ancora perduto: «Si è attivata una interlocuzione tra Regioni e Stato centrale che mi auguro vada a buon fine. Del resto, ci sono ancora molti passaggi parlamentari da fare prima che la legge venga approvata, due mesi di tempo da qui a dicembre». Intanto anche l'Abruzzo è costretto a fare e rifare i conti (forte la preoccupazione per il sociale) in attesa che il quadro sulla legge di Stabilità venga meglio definito. Proprio adesso che la tappa che conduce all'uscita dal commissariamento della sanità sembrava avvicinarsi a grandi passi, con l'esame del tavolo di monitoraggio nazionale fissato per l'11 novembre.