ROMA Si spendeva senza sosta la ”Dama nera” dell’Anas ma Antonella Accrglianò aveva anche fretta. Cercava di risolvere i problemi degli imprenditori, che poi le avrebbero garantito soldi o favori, e premeva perché alcune questioni si risolvessero «prima che cambiasse il vertice». La scorsa primavera, quando Pietro Ciucci lascia tra le polemiche la presidenza Anas, le indagini del Gico della Guardia di Finanza sono già in corso. Continuano ancora, per chiarire alcuni passaggi nei quali proprio l’ex numero uno, attualmente non indagato, avrebbe avuto un ruolo. Ma dagli atti dell’inchiesta, condotta dal procuratore Giuseppe Pignatone e dai pm Francesca Loy e Sabina Calabretta, emergono anche altri elementi, come le pressioni esercitate dalla stessa funzionaria sugli imprenditori perché arrivassero alla politica. Sullo sfondo, immancabile, compare anche una Fondazione, Le Formiche, vicina al componente del cda Rai Paolo Messa. Una onlus alla quale sia la Accroglianò sia Ciucci, risultano vicini. È la responsabile giovani della Onlus, Elisabetta Parise, dirigente Anas, a parlare con un l’abituale linguaggio cifrato con la ”dama nera”.
LE INDAGINI
Gli accertamenti ulteriori riguardano l’appalto per la Variante di Morbegno, vinto dall’associazione di imprese Tecnis e Cogip. Gli imprenditori, accusati di avere pagato una tangente di 150mila euro, avrebbero ottenuto, grazie alla Accroglianò, la risoluzione di un contenzioso attraverso la procedura facilitata degli «accordi bonari», ma anche il via libera alla cessione di un ramo d’azienda a una società di Sondrio. Sulla prima procedura l’Anac aveva già espresso alcune contrarietà e, sulla seconda, aveva diffidato lo stesso Ciucci perché quella commessa di oltre 145milioni di euro, veniva passata a un’altra azienda senza gara. Ma tant’è.
I POLITICI
I politici costituivano una garanzia e qualche volta, inconsapevolmente, sarebbero utili anche per sbloccare i pagamenti delle tangenti. Così quando gli imprenditori Domenico Costanzo e Concetto Bosco ritardano nel saldare la tangenti, la ”dama nera” è furiosa: «Loro hanno risolto i loro problemi, hanno avuto tutto, cessioni e cazzacci vari, sono andati in porto. Quindi, la situazione si è stabilizzata. Adesso vanno chiamati». A mediare, e a spingere Bosco e Costanzo a pagare, è Luigi Meduri, ex presidente della Regione Calabria ed ex sottosegretario, che accompagna Bosco dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio. «Mo’ stanno messi bene - dice un sodale della Accroglianò - perché poi, Meduri li ha fatti incontrare anche con il ministro, gli hanno fatto vedere il progetto, nuove cose». Serve la politica anche nel rapporto con l’imprenditore Giuseppe Ricciardello, che ha dei contenziosi per alcuni pagamenti Anas. Si legge negli atti: «La Accroglianò asseriva che tale Marco, l’onorevole Marco Martinelli (attuale deputato Fi ndr) con cui il Ricciardello si era incontrato, il 5 maggio, presso la Fondazione Formiche, avrebbe provveduto a contattare Ciucci per la risoluzione di tale vicenda e che anche Matteoli, (Altero Matteoli ex ministro delle Infrastrutture ndr), si sarebbe interessato alla questione». È ancora la Accroglianò a parlare: «Io ho detto, fai chiamare Ciucci, gli devi dire che i soldi devono uscire dalla cassa nostra, noi li anticipiamo e poi glieli ridiamo. Cavaliere, qua deve smuovere tutto il mondo.. si deve smuovere». Il 10 giugno, invece, consiglia all’imprenditore «di attivarsi attraverso le sue conoscenze politiche, facendo un chiaro riferimento al ministro dell’Interno Angelino Alfano e di essere accreditata, unitamente a Elisabetta Parise, presso i nuovi membri del consiglio di amministrazione dell’Anas, Cristina Alicata e Francesca Moraci». Tanto da coltivare il progetto «di assumere, con la gestione del nuovo Presidente Armani, il compito di responsabile dell’ufficio gare».
LA FONDAZIONE
Nel corso di un incontro tra Ricciardello e la Accroglianò, la dirigente «suggeriva all’imprenditore di recarsi presso una Fondazione dove avrebbe dovuto incontrare Martinelli». «Deve fare un salto in Fondazione - dice la funzionaria - perché la aspetta Marco, che domani mattina andate insieme, si fanno le cose per bene, io ho detto ”fate le cose per bene, senti tu bene, tu sei l'amico, giusto?” in modo che le carte non si cambiano». La Dama nera punta sui tempi: «Adesso, se lei fa un salto in Fondazione, lui credo che prenda il treno alla sette e mezza di mattina, siccome è un suo amico ci deve sentire bene lui deve aprire bene le orecchie per tutelarla, giusto? Sennò siamo sempre allo sbando. Marco, le darà il nominativo del Direttore Generale della Sicilia in modo che lei, quando torna a casa, ci passa un attimo a trovarlo. Se l'assessore ci scrive, se lei conosce questo Direttore Generale, ci può fare anche scrivere, dicendo ”fate il contratto, andate avanti, che arriviamo”. Io farei una bella lettera, ma subito, prima che Ciucci va via, Cavaliere. Senta Antonella che così noi lavoriamo, prima del 18. Si uniscono le forze, direttore più assessore e si fa una bella comunicazione”».