Sindaco contro vice sul futuro di Atac. Nella giunta lampo di ieri - assente l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito - c’è stato anche spazio per uno scontro tra Ignazio Marino e Marco Causi. Oggetto: la governance della municipalizzata, che continua a essere sommersa dai problemi e dai veleni. Il sindaco ha spiegato: «Martedì dovremo procedere con le nomine del cda, l’azienda deve avere una guida». Causi gli ha risposto - «molto irritato», come riferisce più di un assessore - per le rime: «Secondo me bisogna aspettare, arrivati a questo punto è meglio che ci pensi il commissario e quindi il Governo». Un sottinteso che ha fatto storcere la bocca al chirurgo dem, in queste ore accarezzato dalla pazza idea di ritirare le dimissioni, ribaltando il tavolo. «E se succedono di nuovo i disservizi di giovedì (quando si è bloccata la linea B della metro) cosa raccontiamo ai romani? Che Atac è senza amministratore delegato e direttore generale?».
LO STALLO
Lo scontro tra i due ha portato a un nulla di fatto. La questione Atac al momento è «congelata», in attesa che il quadro politico si chiarisca. «Di sicuro i rapporti tra Causi e Marino ormai sono inesistenti, anche perché Ignazio parla solo con i suoi fedelissimi». Bene, proprio in questo clima c’è da affrontare il grande caos dei trasporti romani, la prima e vera preoccupazione del Governo in vista del Giubileo.
I TEMPI
Martedì si riunisce l’assemblea dei soci, andata a vuoto in prima convocazione lo scorso 20 ottobre. All’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio e la presa d’atto delle dimissioni dell’amministratore delegato Danilo Broggi, che da un mese continua a dire di volersene andare. Come ha già fatto, ormai un mese fa, il direttore generale Francesco Micheli. Marino ora è per la linea interventista: nominare un nuovo cda e dare un segnale di normalità amministrativa a cinque giorni dall’ora X, quella dimissioni che diventerebbero irrevocabili. Causi in maniera più realista continua a dire a tutti che «ormai è finita» e quindi è meglio che ci pensi Palazzo Chigi, il prefetto o chi per loro a cercare di rimettere in asse il barcone Atac e più in generale i trasporti della Capitale.
Stefano Esposito, che da tempo si è defilato (non partecipa più alle giunte) continua a ripetere: «La penso come Causi. Roma non ha bisogno di polemiche politiche, ha bisogno di personalità capaci. Mi sono permesso di segnalare a Renzi la figura che può dare una mano significativa con competenze, qualità e onestà ai trasporti romani: si chiama Marco Rettighieri. Prendo atto della linea di Marino ma i romani vogliono subito risposte». Il manager di Fs, ora direttore di Expo, ha dato la propria disponibilità a Palazzo Chigi. Ma il colpo di queste ore sta rallentando tutto. Non solo, come sempre, le linee della metro...