ANCONA Nuovi confini: dopo l'accelerazione sulla fusione dei Comuni, ora il governatore Luca Ceriscioli apre le porte anche a quella tra regioni. E risponde "presente" alla proposta, lanciata due giorni fa dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, di creare l'"Italia di mezzo", una maxi Regione con Marche e Umbria. Pronta l'adesione del presidente Luca Ceriscioli. «L'Italia di mezzo - dice - ci trova in una sintonia naturale. Marche, Umbria e Toscana già oggi lavorano insieme su diversi fronti. La proposta di Rossi per noi va bene: siamo pronti. L'idea di una maxi Regione est-ovest mi piace. Tutti ci aspettiamo che si possa andare verso il riordino». Ma, dice Ceriscioli, a una condizione: che le Regioni non siano smembrate. No, dunque, alla riproposizione dell'ipotesi Morassut, con il territorio marchigiano diviso tra varie regioni. Lo aveva già detto, il presidente, in occasione dell'incontro con il club Lions di Ancona, venerdì: «Nessun problema sulla riduzione del numero delle regioni e quindi sulle fusioni, purché le Marche restino unite».
E mentre l'Umbria si dimostra "freddina" sull'ipotesi di fusione, dicendosi più disponibile alle collaborazioni su alcuni temi, le Marche sembrano spingere sull'acceleratore. «Certo, le fusioni - rileva Ceriscioli - dipendono dalle scelte che intende fare il Governo centrale, ma se si riesce a lavorare insieme prima di un eventuale riordino, si possono evitare fusioni imposte». Come a dire: anticipando i tempi, il pallino sarà in mano ai territori. Di sicuro qualcosa in comune, proprio in questi giorni, Marche e Toscana ce l'hanno: in entrambe le regioni sono all'ordine del giorno le fusioni tra territori. Dopo l’idea dei 23 maxi Comuni avanzata da Ceriscioli e l'approvazione, martedì in Consiglio, della legge sul riordino territoriale, anche il presidente dell'Anci Marche, Maurizio Mangialardi, torna sull'argomento. Mettendo in guardia da decisioni calati dall'alto. «C'è grande fermento intorno a questo tema - dice - e bene ha fatto il Consiglio regionale a mettere ordine, perché le possibili fusioni non sfuggano ad una logica di progettualità ampia uscendo dalla dimensione del singolo caso particolare. Oggi - conclude - il governatore Rossi ha parlato anche di revisione delle regioni, auspicando un'Italia di mezzo con Marche, Umbria e Toscana. Anche su questo chiediamo una fase di discussione e condivision».