La Confedilizia giudica positivamente l’eliminazione della Tasi sulle abitazioni principali, a partire dall’anno prossimo. «La situazione del comparto immobiliare ed edilizio è molto critica», ha spiegato di recente il presidente dell’associazione Giorgio Spaziani Testa, «per questo settore le conseguenze della crisi economica hanno subìto una sorta di effetto moltiplicatore dovuto a una politica fiscale che ha prodotto effetti depressivi di portata eccezionale». «L’investimento immobiliare si è ridotto ai minimi termini», ha aggiunto, «l’eliminazione della Tasi su tutte le prime case è molto importante. Si tratta di una scelta che segna un cambio di direzione. Sarà un sostegno al settore immobiliare ed edilizio e un’iniezione di fiducia stimolatrice dei consumi».di Andrea Bene wPESCARA Dal prossimo anno, i proprietari delle abitazioni principali non pagheranno più la Tasi, la tassa sui servizi cosiddetti indivisibili (polizia urbana, pubblica illuminazione, manutenzione delle strade) introdotta dal governo nel 2012. A Pescara, sono oltre 40mila i contribuenti interessati a questa manovra che, finalmente, non va a togliere soldi ai cittadini, ma li farà risparmiare. In Comune hanno già fatto qualche calcolo in proposito. I contribuenti risparmieranno, in media, tra i 200 e i 650 euro all’anno. Ma cerchiamo di capire meglio chi sono gli interessati. Sparisce la Tasi. Nella nuova Legge di stabilità, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, è stata inserita una norma che prevede l’abolizione totale, dal 2016, della Tasi per le abitazioni principali. Questo significa che i proprietari delle case adibite ad abitazioni principali non pagheranno più l’imposta. Il testo del provvedimento ora andrà all’esame del Parlamento e potrebbero esserci modifiche. Escluse le case di lusso. L’abolizione della Tasi non riguarda i proprietari di dimore lussuose, ossia coloro che possiedono case di lusso, ville o castelli. Questi immobili, con categorie catastali A/1, A/8 e A/9, continueranno a pagare l’Imu anche il prossimo anno, con l’aliquota al 6 per mille (ma dovrebbe scendere al 4 per mille) e usufruendo di una detrazione di 200 euro. Inizialmente, si era ipotizzato che i Comuni potessero scegliere dal prossimo anno di alzare l’aliquota fino allo 0,8 per mille in più. Ma il governo ha chiarito che le aliquote non potranno essere aumentate. Ovviamente, l’eliminazione dell’imposta non riguarderà gli immobili diversi dalle abitazioni principali. Quanto si risparmia. Facciamo alcuni esempi. Quest’anno il proprietario di un’abitazione principale con rendita catastale di 1.200 euro e un box con rendita di 250 euro ha versato a giugno, come prima rata per la Tasi, 315,80 euro. Entro il 16 dicembre dovrà pagare altrettanto, per un’imposta complessiva pari a 630,80 euro. Ecco, è questa la cifra che risparmierà l’anno prossimo. Un altro proprietario di appartamento utilizzato come prima casa, con una rendita catastale di 700 euro, ha pagato di Tasi lo scorso giugno 126,40 euro. Stessa cifra dovrà versarla entro il 16 dicembre, per una spesa complessiva pari a 252,80 euro. Questi soldi non dovranno più essere versati al Comune, a partire dall’anno prossimo. Invece, un cittadino che ha posseduto per otto mesi un appartamento, adibito ad abitazione principale, con rendita catastale di 500 euro, ha versato 50,67 a giugno e altri 50,67 dovrà sborsarli a dicembre, per una spesa di 101,33 euro. Dall’anno prossimo non pagherà nemmeno un euro per la Tasi e i soldi risparmiati potrà utilizzarli per altre spese. Infine, per un’abitazione con rendita di 950 euro e un box di 190, il proprietario risparmierà 474,56 euro a partire dall’anno prossimo. Il Comune perde 10 milioni. Ammonta complessivamente a 10.400.000 euro l’incasso annuale del Comune con la Tasi. Il Comune perderà questo gettito, ma il governo ha promesso che coprirà interamente questa perdita per evitare l’aumento di altre tasse locali. Se così non fosse, l’ente si troverebbe in un mare di guai e non riuscirebbe sicuramente a procedere a un taglio di pari entità della spesa corrente, in quanto già ridotta al minimo quest’anno per risanare i conti in profondo rosso del Comune.