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Pescara, 23/11/2024
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Data: 27/10/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporto locale e disservizi - Ritardi e guasti ai bus, la rabbia dei pendolari tra Penne e Pescara. Le proteste dei passeggeri: disagi segnalati e nessuna risposta. I viaggiatori: orari non rispettati e le strade sono distrutte

PENNE Ritardi cronici, guasti ai bus e una insoddisfazione degli utenti che corsa dopo corsa diviene sempre più ampia. Disagi che si aggiungono alle condizioni disastrate delle strade. La linea degli autobus Gtm Pescara-Penne è diventata una vera e propria corsa da incubo per lavoratori e studenti. Autobus costretti a fermarsi per guasti e ritardi che si aggiungono alle già note difficoltà di un asse viario, quello che da Pescara conduce a Penne e che, soprattutto da Loreto al capoluogo vestino, assomiglia più a una vecchia mulattiera che a una strada accessibile alle auto. Le continue inefficienze delle corse, soprattutto negli ultimi mesi, hanno portato diversi lavoratori e studenti a lamentarsi pubblicamente e a scrivere lettere di protesta alle autorità competenti. Nonostante tutto, la situazione non cambia. «Da anni lavoro a Penne e da anni, ogni mattina, prendo a Pescara la corsa delle 7.40 per il capoluogo vestino. Negli ultimi mesi questa è diventata una corsa maledetta, oggetto di persistenti e cronici ritardi. La corsa è presa da tantissimi altri utenti che vanno a lavorare e che arrivano in continuo ritardo, e ogni giorno sono costretti a sentire le giuste lamentele dei loro datori di lavoro. Ho scritto decine di mail di protesta al presidente della Regione Abruzzo, al sindaco e alla stessa Gtm, ma solo in un’occasione, tra l’altro un anno fa, ho ricevuto risposta», racconta Marco Mincone. Non solo la corsa Pescara-Penne, anche la corsa che segue il tragitto inverso, da Penne a Pescara, ha creato più di un disagio ai viaggiatori pendolari. «Il problema si è creato sulla linea Penne-Pescara e sulla linea Piccianello-Pescara. In un’occasione l’autobus ha avuto un guasto e dei ragazzi minorenni, compreso mio figlio, sono stati lasciati a Cappelle senza nessuna assistenza. È una cosa assurda anche perché noi genitori paghiamo gli abbonamenti in anticipo ai nostri figli e poi questi non ricevono l’adeguata assistenza», protesta Massimo Marmifero di Penne.

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