PESCARA Mentre ci si azzuffa sulla riorganizzazione delle Province, ecco arrivare un altro tsunami, senza particolari preavvisi, da Palazzo Chigi: il taglio delle Regioni, pronte a passare da 20 a 12 con l'accorpamento di territori grandi e piccoli, da nor a sud, secondo l'ordine del giorno presentato dal senatore del Pd Raffaele Raducci che il Governo ha fatto suo quasi in sordina, e senza suonare più di tanto la grancassa. Dibattito aperto da tempo quello sulle Macroregioni, al quale anche l'Abruzzo lavora in realtà da almeno un decennio. Il primo a non essere affatto sorpreso della novità è proprio il governatore Luciano D'Alfonso: «Conosco questo piano ed è qualcosa a cui guardo con grande interesse. Proprio domani (oggi per chi legge; ndr) ne parlerò ad Ortona con il presidente delle Marche».
LA FREGATA
L'appuntamento è sulla fregata Maestrale, questa volta saldamente all'ormeggio in banchina per evitare i mal di pancia di un anno fa sulla portaerei Cavour. «Il cammino della Macroregione Adriatico-Ionica» è appunto il tema del convegno che, assieme al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, avrà come ospiti il presidente dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti e l'ambasciatore della Croazia in Italia, Damir Crubisa. Spiega D'Alfonso: «Simbolicamente abbiamo voluto far svolgere questo convegno in concomitanza con le votazioni sulla strategia per la Macroregione Adriatico-Ionica e sull'emendamento che dovrebbe portare l'Abruzzo nelle reti di trasporto transnazionali Ten-T. Sarebbe bello poter dare in diretta la notizia dell'approvazione di entrambi».
SPEZZATINO
Ma, mentre in Europa si discute, cosa avverrà in Italia con l'accorpamento delle Regioni? Secondo il piano del Governo, poco o nulla per quel che riguarda l’Abruzzo. Molto, invece, all'interno dei territori limitrofi. Per Marche, Abruzzo, Lazio e Molise è infatti prevista la fusione ma dopo uno spezzatino che dovrebbe privare le Marche della provincia di Pesaro (destinata a diventare parte integrante dell'Emilia Romagna), il Lazio di quella di Rieti mentre molto di peggio sta per accadere nel piccolo Molise, dove non a caso il governatore Laura Frattura ha già manifestato le sue perplessità sul progetto, visto che Campobasso si vedrebbero accorpata alla Puglia e Isernia all'Abruzzo, perdendo così un importante pezzo di storia della regione secondo le obiezioni del governatore molisano.
GEOPOLITICA
Ma anche l'accorpamento del Veneto con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia; il Piemonte con la Liguria e la Valle d'Aosta, la Toscana con l'Umbria e la provincia di Viterbo, per restare al centro-nord, stanno creando parecchi problemi di geopolitica che non sarà facile dipanare, visto che anche dall'area governativa (vedi il governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani) continuano a susseguirsi i mal di pancia. L'Abruzzo sembra avere invece poco da perdere in un processo di accorpamento e di messa sistema delle infrastrutture (strade, porti e aeroporti) con le due regioni vicine, tra l'altro indebolite dalla perdita di pezzi importanti del proprio territorio.