CORRIDOIO EUROPEO PESCARA Bruxelles apre le porte all'Abruzzo, che dopo una lunga rincorsa trova adeguata collocazione nella strategia delle reti trasportistiche europee. Il corridoio Ten-T dell'Asse Baltico- Adriatico non si ferma più a Ravenna ma proseguirà fino a Brindisi, facendo esultare anche Marche e Molise per questo primo, grande obiettivo sancito dal Parlamento europeo con l'approvazione dell'emendamento licenziato nel settembre scorso dalla Commissione per lo Sviluppo regionale. Ora bisognerà passare ai progetti che portano nelle stanze di Rfi (Rete ferroviaria italiana), dove il governatore Luciano D'Alfonso si dice pronto a ingaggiare una nuova battaglia: «Mi vedranno lì ogni giorno. Se sarà necessario andrò io a fargli i progetti». L'altra partita aperta riguarda il reperimento delle risorse, dove resta da definire la quota di compartecipazione finanziaria dell'Europa al completamente del corridoio Ten-T lungo la dorsale adriatica. Mail passo più importante è stato fatto. Un risultato eccezionale, dice D'Alfonso, frutto di sinergie e di un lavorodi squadra che ha tanti nomi, dal parlamentare croato Ivan Jakovcic, all'europarlamentare Pd Massimo Paolucci, che per usare ancora le parole del governatore «ha ricucito con tenacia» questo grande lavoro diplomatico con Bruxelles assieme a Gianni Pittella, David Sassoli, Mercedes Bresso. Poi c'è l'orgoglio di avere centrato un traguardo inseguito invano dalle precedenti classi dirigenti: «Abbiamo ricostruito ciò che l'Abruzzo poteva essere 23 anni fa, quando nel '92 (la stagione di Tangentopoli; ndr) si indebolì la politica e subentrò la paura». In questo lungo tempo, secondo l'excursus storico di D'Alfonso, l'Abruzzo è stato sempre scavalcato dalle strategie trasportistiche dell'Europa che non si susseguono a intervalli brevi,ma ogni cinque anni. Così, ogni volta che si perdeva un treno diveniva lunghissima l'attesa per salire sul prossimo convoglio: «Abbiamo fatto un favore anche alle Regioni vicine, che ci ringraziano per questo». D'Alfonso non ha dubbi: «Sulla trasportistica si costruisce la nuova cittadinanza. Ci si sposta per lavoro, per viaggiare, persino per fidanzarsi. Favorire la mobilità di merci e persone è fondamentale per accelerare lo sviluppo. Etra i mezzi pubblici il migliore è il ferro». Ora ci saranno problemi strutturali da affrontare che passano nelle mani dei tecnici di Rfi, come le curve della linea adriatica da smussare per agevolare il percorso dei treni ad alta velocità. Ma sulla carta il completamento del corridoio Baltico-Adriatico è già tracciato: farà sistema con le infrastrutture portuali e la rete stradale al servizio della Macroregione e delle rotte del Mediterraneo. L'Abruzzo si prende i suoi meriti, consapevole che il sì di Bruxelles non basta. L'opera va completata.