PESCARA - "La decisione della Ugl autoferrotranvieri di non sottoscrivere il contratto collettivo aziendale di Tua Spa è scaturita da reiterate e approfondite riflessioni maturate nel corso di svariate riunioni del Consiglio direttivo regionale di categoria, all'ultima delle quali ha partecipato anche il segretario nazionale Ugl Autoferrotranvieri Fabio Milloch".
E' quanto si legge in una nota dello stesso sindacato.
"La ragione del no è in perfetta coerenza con la linea sindacale adottata sin dall'inizio della trattativa con l'azienda che ha dato luogo a ben due scioperi (29 maggio e 7 agosto) a cui hanno indiscutibilmente aderito i lavoratori in un numero di gran lunga superiore degli iscritti al nostro sindacato" spiegano Giuseppe Lupo del sindacato di categoria e Gianna De Amicis, segretario generale per l'Abruzzo.
"Si è perseguita una linea di forte e decisa difesa a favore di equità di trattamento di tutte le maestranze della neonata società unica dei trasporti in Abruzzo, consci nel contempo di attraversare un'infelice congiuntura finanziaria che costringe tutti, ciascuno per la propria parte, a compiere sacrifici e rinunce per consentire la ripresa e il decollo di un forte polo pubblico capace di garantire alla società abruzzese quantità e qualità del servizio degni di un paese avanzato".
"Nel corso della trattativa, invece, ci siamo trovati dinanzi ad un atteggiamento arrogante e provocatorio dei vertici aziendali con i quali i rappresentanti della giunta D'Alfonso hanno costituito un'unica posizione appiattendosi ai vari diktat di dirigenti che nel corso degli anni hanno dato ampie dimostrazioni di inadeguatezza e di attaccamento esclusivo ai propri interessi personali e di casta fino a costituire sciagurate intese con il potere politico regionale del momento".
"Questo ha portato, tra l'altro, a raggiungere un numero spropositato e ingiustificato di impiegati mentre persisteva e si acuiva nel tempo la cronica carenza di personale viaggiante".
"In particolare l'Ugl Autoferrotranvieri ha sempre stigmatizzato l'esistenza all'interno delle tre aziende (Arpa, Gtm e Sangritana) di deplorevoli situazioni di privilegio retributivo godute in modo discriminante e senza alcuna consultazione sindacale da alcune consorterie di personale amministrativo gratificato da indennità ed assegni ad personam di cui hanno beneficiato anche alcuni personaggi la cui firma è ben evidente sul contratto di secondo livello".
"Non va passato sotto silenzio - continuano i sindacalisti - il vergognoso salvataggio di tutti i dirigenti nella stragrande maggioranza nominati dalla politica e non vincitori di concorso. L'operazione si è concretizzata attraverso la creazione di aree dirigenziali nuove di zecca che non comparivano in nessuna delle tre aziende preesistenti".
"Nelle intenzioni conclamate dalle parti ad inizio trattativa nessuno doveva subire penalizzazioni che andassero oltre un'equa ridistribuzione di remunerazioni e prestazioni".