Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/11/2024
Visitatore n. 740.932



Data: 31/10/2015
Testata giornalistica: Mapero'
L’Aiuto indigesto di Lilli Mandara

Campane a festa per il sì del Parlamento europeo all’allungamento del corridoio adriatico, conferenze stampa e squilli di tromba, “un traguardo atteso da vent’anni” esulta Luciano D’Alfonso presidente della Regione Abruzzo. “Siamo dentro il futuro”, gli fa il coro senza mezze misure l’ex sottosegretario Camillo D’Alessandro. I grazie si sprecano, volano le speranze, le alte velocità le macroregioni le alleanze con Marche e Puglia e mesi fa volavano anche gli encomi, perchè l’Abruzzo era finalmente rientrato nelle reti Ten-T, che alla fine significano soprattutto alta velocità.

Ma a rovinare la festa senza contraddittorio della Regione è la parlamentare grillina di Vasto Daniela Aiuto, quella che a Strasburgo ci andava col figlio di pochi mesi infilato nel marsupio e che con un’incursione nella bacheca facebook di D’Alessandro gli ha reso indigesta l’autocelebrazione.

Prima uno scambio di battute, lei che rivendica la firma di quell’emendamento lui che tronfiamente pretende di insegnarle come si fa il parlamentare europeo. E poi lo schiaffone (della Aiuto): intanto, nell’emendamento il Pd ha inserito “schifezze che i cittadini non vogliono, come la ristrutturazione dell’Ilva, il gasdotto Tap, i rigassificatori”. E poi, a proposito dell’alta velocità:

“Ho l’impressione che ora voi siate entusiasti solo perché immaginate che adesso dalla commissione europea piovano soldi, ma se tu avessi parlato con i vertici di Ferrovie dello Stato, sapresti che per realizzare l’Alta velocità da Ancona a Bari ci vorrebbe un investimento di 18 miliardi di euro, e che loro non hanno alcun interesse a fare tale investimento perchè tutte le previsioni, da ora a 20 anni, sui volumi di traffico non lo giustificano e non ne garantiscono il ritorno economico>.

Discorso chiuso: l’Abruzzo l’alta velocità,cioè la freccia rossa quella vera, se la sogna. Maperò delle Reti Ten-t e dell’alta velocità ha scritto a fine luglio: il sì del parlamento europeo all’emendamento abruzzese è un bel successo ma non significa per niente che l’Abruzzo è entrato nelle reti. A fine gennaio scorso la commissione europea ha stabilito l’esclusione, almeno in questa fase anche se non in modo definitivo, della linea ferroviaria che collega Ancona, Pescara, Foggia con Bari e Taranto dal corridoio di trasporto transeuropeo Scandinavia-Mediterraneo, e Violeta Bulc, la commissaria europea ai trasporti, spiegò al parlamentare europeo Gianni Pittella e allo stesso D’Alfonso che

“prima del 2023 non avverrà nessuna modifica delle reti trasportistiche”. Fino a quella data,l’Abruzzo le reti Ten-T le vedrà solo sulle carte.

Ora con l’approvazione del dossier Abruzzo, ci siamo messi in moto: davanti c’è un pezzo di strada lungo otto anni, e solo per ottenere il via libera. Nel 2023 se ne riparlerà. Ma almeno evitiamo di parlarci addosso. Evitiamo le smargiassate, evitiamo le brutte figure.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it