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Pescara, 23/11/2024
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Data: 02/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tua, D’Amico attacca «I privilegi sono finiti». Il presidente dell’azienda: «Ecco le ragioni della polemica di Faisa Cisal e Ugl Trasporti»

presidente di Tua, l’azienda unica regionale dei trasporti, Luciano D’Amico (primo da sinistra nella foto), ai sindacati Faisa Cisal e Ugl Trasporti sulle presunte disfunzioni: «Gli autori dell’esposto colpiscono l’azienda per tutelare i privilegi di alcuni, alterando la realtà dei fatti e producendo confusione e populismo al solo fine di ricattare l’azienda e screditarla di fronte all’opinione pubblica. Confermo che il servizio pneumatici è gestito all’interno di Tua nell’ex-Arpa dal 30 settembre, mentre per l’ex Gtm si è in attesa della scadenza del contratto di affidamento esterno il 30 novembre, poi anche questo servizio sarà affidato all’interno. La foresteria di Penne è da tempo chiusa perché in una palazzina storica soggetta a vincolo della Sovrintendenza, la cui ristrutturazione risulterebbe onerosa e non giustificata; già deliberata la reinternalizzazione del servizio di svuotamento delle emettitrici a bordo».

L’AFFONDO Poi l’affondo di D’Amico: «Quali privilegi difendono le frange minoritarie che non hanno firmato il contratto aziendale di secondo livello e hanno animato questa specifica? Alcuni esempi. Secondo i vecchi contratti, i sindacalisti Ugl e i sindacalisti provinciali Faisa, pur se solo cinquantenni, godevano di un turno di lavoro con impegno di guida effettiva di circa quattro ore giornaliere, pur percependo uno stipendio pieno commisurato a 6,5 ore, con la prospettiva di conseguire magari un’inidoneità alla guida e poter godere del pensionamento a 60 anni (magari con incentivo); godevano di 78 giorni di riposo per anno (oltre le ferie); percepivano circa il raddoppio dello stipendio nelle giornate di semifestività (dalle Quattro giornate di Napoli alla festa della Madonna dei Colli), erano liberi da ogni vincolo di turnistica, con impegno lavorativo annuo inferiore alle mille ore mentre tutti i restanti lavoratori sono tenuti a superare le 1.500. Tutte prebende eliminate con il nuovo contratto aziendale».

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