ROMA Dopo il sì dei sindacati alla moratoria sugli scioperi in vista del Giubileo, è iniziato il lavoro diplomatico per trovare un’intesa. La scorsa settimana, secondo quanto risulta al Messaggero, c’è stato un incontro tecnico tra il capo di gabinetto del ministero dei Trasporti e le organizzazioni sindacali. Che, come noto, hanno accolto l’invito lanciato proprio dal ministro Graziano Delrio a sedersi intorno ad un tavolo per trovare una soluzione di buon senso. Anche perchè il tempo a disposizione sta scadendo. L’incontro è andato bene e c’è stato uno scambio di documenti per fissare i paletti della trattativa. I sindacati hanno ribadito che non è necessario un decreto ad hoc, ma che sarebbe molto più utile e proficuo trovare un accordo proprio ricalcando l’intesa del Giubileo del 2000. Non un «modello Expo» quindi, ma un «modello Roma». Si tratta, spiegano fonti sindacali, di un protocollo ad ampio raggio che dovrebbe riguardare non solo autobus e metro, ma anche treni ed aerei. Insomma, tutta la sfera della mobilità.
Allargando in qualche modo il campo di intervento a livello nazionale visto che ferrovie e compagnie aeree, Alitalia in questo caso, non hanno certo un ambito solo locale. Una sorta di pax sindacale, di tregua, come auspicato da Delrio, per evitare disagi ai cittadini romani e ai milioni di turisti che affluiranno nella Capitale. Salvaguardando, è bene sottolinearlo, allo stesso tempo i diritti dei lavoratori. Su quesT’ultimo punto, considerato decisivo, i sindacati hanno ricevuto assicurazioni formali. «L’obiettivo finale - spiega Giovanni Luciano, segretario generale della Fit - Cisl - dovrebbe essere quello di far sedere intorno al tavolo tutti i soggetti interessati, non solo le municipalizzate romane e le istituzioni locali, ma anche Fs e Alitalia». Per siglare un patto a Palazzo Chigi o al ministero dei Trasporti che abbia una sua valenza nazionale. Nessuna imposizione per legge, considerata anche da Cgil e Uil, incostituzionale. Ma una moratoria frutto di una contrattazione, come avvenuto con l’Expo, che ha funzionato, consentendo alla manifestazione milanese di chiudere i battenti con successo, senza intoppi o brutte figure internazionali.
I PALETTI
L’idea della moratoria - ha sottolineato il leader Uil Carmelo Barbagallo - ci piace e siamo disponibili. Lo abbiamo fatto all’Expo e 15 anni fa per il Concilio. Certo bisogna stare attenti. Perché se da un lato, come dice giustamente Delrio, bisogna tutelare i cittadini romani e i milioni di pellegrini, dall’altro è necessario evitare che vengano commessi abusi dalla controparte datoriale». Sarebbe quindi opportuno chiudere il cerchio con la sigla a Palazzo Chigi, come accade 15 anni fa per il Giubileo. Tornando al rischio caos in caso di manifestazioni o scioperi selvaggi, Luciano della Cisl, ha ribadito che ora bisogna correre. Anche perché, ed è probabilmente il motivo per cui Delrio ancora non si è mosso in prima persona, con l’arrivo del commissario Francesco Paolo Tronca a Roma, adesso ci sono tutti gli interlocutori da far sedere al tavolo. Senza contare che l’Atac è in gravissima difficoltà ed il nodo, a prescindere dal Giubileo, va sciolto al più presto. Anche la Cgil vuole tempi rapidissimi. E considera la contrattazione la via maestra per «gestire i grandi eventi». E’ molto probabile che Delrio riceva i sindacati già questa settimana.