Iscriviti OnLine
 

Pescara, 23/11/2024
Visitatore n. 740.930



Data: 03/11/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lite governo-Regioni .zi all’attacco chiama i governatori. Per Chiamparino «tagli insostenibili, farmaci salvavita a rischio» Il premier convoca il tavolo: «Ora ci divertiamo, taglino gli sprechi»

ROMA Che fosse il punto più delicato della manovra si era capito da giorni. Da quando, dopo aver deciso i tagli alle Regioni, il governo con una norma aveva subito provato a legare le mani ai governatori, vietando di aumentare per tutto il 2016 le tasse locali. Una misura dalla quale sono state escluse solo le Regioni in deficit sanitario. Ma il fronte con i governatori ieri si è surriscaldato. Prima è stato il servizio studi di Camera e Senato a quantificare in 17 miliardi di euro la riduzione di spesa chiesta nel prossimo triennio alle Regioni. Poi è stato il turno del presidente (dimissionario) della Conferenza Stato Regioni, Sergio Chiamparino, ad attaccare al alzo zero il governo durante la sua audizione in Commissione bilancio al Senato proprio sulla manovra. Chiamparino ha giudicato «insostenibili» i tagli. Addirittura metterebbero a rischio «la sopravvivenza» delle Regioni. Dei 5,9 miliardi di spending review contenuti nella legge di Stabilità, ben 4 miliardi sarebbero a carico dei governatori. In molti, ha sostenuto Chiamparino, sarebbero costretti ad aumentare le tasse o i ticket. Secondo il governatore del Piemonte, con le risorse messe a disposizione del governo, potrebbe essere addirittura difficile garantire a tutti i farmaci innovativi, che in molti casi sono farmaci salva-vita. Per questo motivo il presidente della Conferenza Stato-Regioni ha immediatamente chiesto un incontro al governo.
LA REAZIONE Matteo Renzi non se l’è fatto ripetere due volte e a stretto giro ha dato mandato ai suoi collaboratori di convocare il tavolo. Nel farlo avrebbe anche commentato: «Ora ci divertiamo». È chiaro che il premier è pronto a sfidare i governatori sul terreno dei risparmi. Renzi avrebbe spiegato ai suoi che impedirà alle Regioni di aumentare le tasse e scaricare i costi delle loro inefficienze sui cittadini. «Piuttosto», avrebbe detto, «eliminino gli sprechi». Il faccia a faccia con i ci potrebbe essere già domani. In realtà sia la posizione delle Regioni, che quella del governo, appaiono al momento tattiche. «È chiaro che al momento i governatori tendono a dire che i tagli sono insostenibili e un’intesa appare lontana», spiega al Messaggero il vice ministro dell’Economia Enrico Morando, «ma una soluzione si troverà, perché le distanze non sono così grandi e qualche modifica è possibile». Il punto più delicato è quello della Sanità dove, ricorda Morando, «non c’è stato un taglio dei fondi, ma solo un aumento ridotto a un miliardo di euro». Su questo fronte il governo potrebbe dare qualcosa in più, soprattutto sui farmaci innovativi, come quelli per l’epatite C, e sul finanziamento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Ieri sulla legge di Stabilità sono arrivati anche i dubbi dei tecnici del Parlamento, in particolare sulla Tasi, che limiterebbe gli spazi di movimento dei sindaci. L’Anci in realtà non si è lamentata delle misure, chiedendo solo che nel 2017 il governo restituisca un tributo proprio ai Municipi. Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, la legge di stabilità è da promuovere sugli impieghi, perché per la prima volta da anni è espansiva, ma è da bocciare sul versante della spending.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it